Omicidi, armi e droga: terrorista turco arrestato a Milano

terrorista turco arrestato a Milano

La polizia, coordinata della procura della Repubblica di Milano (Sezione distrettuale antiterrorismo), ha arrestato un cittadino turco di 37 anni accusato del reato di omicidio e traffico di armi. L’uomo era già detenuto in quanto ritenuto il componente di un’associazione transnazionale composta prevalentemente da cittadini turchi dedita a una serie di reati nonché di una banda armata operante con modalità terroristiche.

L’operazione

Il provvedimento cautelare scaturisce dalle indagini degli investigatori della Sisco di Milano, della Squadra mobile di Como e dal Servizio centrale operativo di Roma che aveva portato, lo scorso 22 maggio, all’arresto di venti persone di nazionalità turca, tra cui il capo dell’organizzazione attualmente detenuto al regime speciale del 41 bis, nel corso di una vasta operazione di polizia che, oltre all’Italia, aveva visto coinvolte la Svizzera, la Bosnia e l’Olanda.

Droga e immigrazione

Le indagini svolte al tempo e coordinate dalla procura avevano “documentato” come il capo dell’organizzazione criminale, dal luogo degli arresti domiciliari dove si trovava per essere stato arrestato per detenzione e porto di arma comune da sparo, continuava a dirigere e coordinare dall’Italia il vasto sodalizio criminale. Gestiva un traffico di droga e di armi e il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina ordinando la commissione di reati con modalità terroristiche in Turchia. Tra questi un attentato, sventato grazie alla collaborazione tramite l’Interpol con la polizia turca del Kom, a una fabbrica di alluminio tra il 19 e 20 marzo scorso, e l’omicidio di un cittadino turco avvenuto il 10 marzo scorso a Berlino.

Gli omicidi e le armi

Proprio rispetto a quest’ultimo evento, le successive investigazioni hanno consentito di raccogliere importanti elementi a carico dell’arrestato nei cui confronti è stata contestata l’accusa di essere, insieme al capo dell’organizzazione, mandante dell’omicidio. Inoltre sono stati raccolti ulteriori elementi relativi al suo coinvolgimento in materia di armi. In particolare, è emerso come quest’ultimo sia da ritenere un componente di un gruppo di “fuoco” al servizio del capo dell’organizzazione con un ruolo nella compravendita di armi e munizioni soprattutto di pistole del tipo Glock utilizzate da diversi esponenti della banda criminale.
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