Truffa, falso ideologico commesso dal privato in atto pubblico, frode nelle pubbliche forniture e omessa dichiarazione
di Massimo Balsamo – Sono queste le accuse nei confronti del presidente del consiglio di amministrazione di una cooperativa che si occupa dell’accoglienza dei migranti in Lomellina. La Compagnia Guardia di Finanza di Vigevano, su delega della Procura della Repubblica di Pavia, ha eseguito una misura cautelare e un sequestro preventivo di 66 mila euro nei confronti dell’uomo, che secondo quanto ricostruito dalle indagini avrebbe truccato il numero di migranti accolti per ottenere più finanziamenti pubblici.
La società in questione ha gestito in regime di convenzione diversi centri di assistenza per richiedenti asilo. Come evidenziato dall’Ansa, la cooperativa avrebbe indotto in errore la Prefettura di Pavia sul numero di ospiti effettivamente presenti nei centri dal 2021 al 2023 e, di conseguenza, sui fondi che dovevano essere corrisposti. Ma non è tutto. Dagli accertamenti svolti dalle Fiamme Gialle, sarebbe emersa anche la falsificazione dei registri sulle presenze degli ospiti, facendo registrare “un numero superiore a quello effettivo”.
Inoltre, l’attività di indagine avrebbe fatto emergere la mancata erogazione di molti dei servizi che la cooperativa del territorio lomellino, da contratto, avrebbe dovuto fornire. A fronte di queste irregolarità, a partire dall’aprile del 2023 la Prefettura locale aveva risolto il rapporto con la coop in via unilaterale.
La Procura ha inoltre precisato in una nota diffusa nelle scorse ore che “a seguito di più approfonditi accertamenti, è emerso che il presidente del cda ha conseguito un reddito derivante dalle distrazioni di denaro in danno della società da lui gestita, omettendo di presentare le dichiarazioni con conseguente, ulteriore danno per l’erario”.
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