Si sarebbero consumate tra il settembre del 2022 e il giugno del 2024 le molestie subite da un ricercatore dell’Università di Bologna da parte di un docente del dipartimento Bigea (Scienze Biologiche, Geologiche ed Ambientali). La notizia è stata rilanciata da Repubblica, che parla di vere e proprie molestie sessuali: prima le battute, poi i palpeggiamenti che sarebbero avvenuti nei laboratori Scienze biologiche.
Il ricercatore vittima dei presunti abusi ha quindi pensato di allontanarsi dal dipartimento, salvo essere tempestato di chiamate e messaggi da parte del docente che oggi è accusato di molestie. A quel punto la decisione di denunciare l’accaduto alle autorità, che subito hanno applicato il Codice rosso nei confronti del ragazzo. Da parte della magistratura le accuse sono di atti persecutori e di violenza sessuale, aggravata anche dal fatto che il professore fosse un suo superiore.
La prima udienza dovrebbe esserci già questo giovedì, come confermato da Alessandra Pavone, l’avvocata che assiste il ricercatore, anche se è possibile che slitti per via di uno sciopero dei magistrati. Il ricercatore, come conferma la legale, è ancora sotto contratto con l’Alma Mater, così come il professore accusato di abusi. Lo ha detto in una nota lo stesso ateneo, che scrive: “È nostro dovere attendere le valutazioni dell’autorità giudiziaria che nella sua ordinanza cautelare non ha impedito che il docente potesse continuare a prestare servizio. Per questo ogni valutazione in merito a eventuali misure disciplinari, al momento, è sospesa. Abbiamo piena fiducia nell’operato della magistratura”.
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