Ancona, 25 febbraio 2025 – Adescato da un rider e portato in un garage dove sarebbe stato molestato sessualmente. In due occasioni un bambino di 9 anni si sarebbe trovato a subire carezze intime e a guardare foto di atti sessuali sul cellulare del suo molestatore. Per farlo stare zitto il rider lo avrebbe anche minacciato così: “Se lo dici a tuo padre ti picchio”. Per un po’ il minore è riuscito a non raccontare nulla, impietrito da quella frase e scioccato per quello che gli era accaduto. Un silenzio angosciante che ha insospettito la sorella maggiore.
Il bambino era diventato troppo taciturno, mangiava poco e non voleva più uscire di casa. Poco a poco ha raccontato a lei alcuni particolari e la sorella ha subito intuito l’orrore.
Il passo successivo è stato dirlo al padre e alla madre. Insieme sono riusciti a farsi raccontare tutto e a farsi indicare il responsabile. Il padre si è rivolto ai carabinieri formalizzando una denuncia che ha portato il pubblico ministero Andrea Magi ad aprire un fascicolo per violenza sessuale aggravata perché commessa su un minore.
Indagato un 30enne di origine marocchina
I due episodi risalgono a maggio scorso, nel quartiere di Tavernelle. Stando alle accuse il rider avrebbe avvicinato il bambino in un parco pubblico, mentre si trovava a giocare con un gruppo di amichetti. Con la scusa di fagli provare la bicicletta e di farlo giocare con il suo cellulare sarebbe riuscito a farsi seguire fino ad un garage lì vicino. Lontani da occhi indiscreti il 30enne avrebbe iniziato a toccarlo e a farsi toccare facendo poi guardare le foto spinte sul cellulare. Quando il bambino si sarebbe ribellato lo avrebbe minacciato. Solo dopo diversi giorni è riuscito a raccontare tutto a casa.
Ieri mattina il gip Carlo Masini ha disposto e affidato una perizia psicologica sul bambino per capire se è in grado di rendere testimonianza in un incidente probatorio. La psicologa incaricata, che dovrà stabilire la capacità testimoniale della vittima, si è presa 60 giorni di tempo prima di consegnare una relazione. All’affidamento avvenuto in tribunale erano presenti anche i familiari del bambino, rappresentati dall’avvocato Costantino Larocca, e l’indagato, difeso dall’avvocato Davide Mengarelli.
Il 30enne avrebbe un precedente simile, per il quale però sarebbe stato giudicato incapace di intendere e di volere. Anche su di lui verrà fatta una perizia per capire se sia in grado o meno di stare a giudizio se finirà a processo. Per questa però non è stato ancora fissato il conferimento dell’incarico. Il 30enne è indagato a piede libero.
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