di Augusto Sinagra – Un non meglio noto Cesare Parodi, Presidente della Associazione (privata) Nazionale Magistrati, ha dichiarato che lui non accetta alcuna “trattativa” con il Governo sulla riforma della giustizia e che è disponibile “revocare lo sciopero – (indetto per il prossimo 27 febbraio) – solo se viene revocata l’intera riforma” da parte del governo, cioè se viene ritirato il disegno di legge all’esame del Parlamento.
Non intendo entrare nel merito della riforma. L’ho già fatto in precedenza.
Intendo evidenziare un dichiarato progetto di ribaltamento della Costituzione, di aggressione alle prerogative sovrane del Parlamento e ai poteri costituzionali del governo.
La privata Associazione Nazionale Magistrati pretende di legiferare essa al posto del Parlamento! (vedi video in fondo all’Articolo, ndr)
E non c’è un Procuratore della Repubblica che procede nei confronti di questo signore e dei suoi accoliti per attentato alle prerogative costituzionali delle Istituzioni dello Stato democratico.
Ed è questo un motivo di ulteriore conferma della necessità della riforma del “sistema giustizia” in Italia, a cominciare dalla separazione delle carriere tra magistrati requirenti e giudicanti, e soprattutto per la composizione a sorteggio dei futuri Consigli Superiori della Magistratura requirente e giudicante.
E l’attuale CSM non ha nulla da replicare alle farneticazioni di questo tale Cesare Parodi? E Mattarella che fa? Aspetta di sapere cosa deve dire?
Augusto Sinagra
Lui è Cesare Parodi, nuovo presidente Anm/PD. Questo video fa capire cosa intendesse il grande Cossiga quando diceva che la magistratura è la terza camera del parlamento. Lui lo dice senza giri di parole: le leggi devono avere prima il nostro consenso, e questa non ci piace. pic.twitter.com/72wzfiZoPL
— Roberto Avila (@avila92796) February 13, 2025