Un nuovo processo d’appello nei confronti di un ex sindacalista accusato di violenza sessuale su una hostess e assolto lo scorso giugno a Milano
Lo ha chiesto il pg di Cassazione all’udienza che si è svolta davanti ai supremi giudici della terza sezione penale. La sentenza di assoluzione aveva suscitato polemiche perché per i giudici della Corte di Appello milanese la condotta del sindacalista “non ha (senz’altro) vanificato ogni possibile reazione della parte offesa, essendosi protratta per una finestra temporale”, “20-30 secondi” che ”le avrebbe consentito anche di potersi dileguare”.
Il racconto della vittima
La donna che ha denunciato per molestie il sindacalista della Cisl, ha spiegato a Repubblica il motivo dell’assoluzione. “Sapete il perché? Mentre mi metteva le mani dappertutto, mentre mi diceva cose disgustose, io avrei esitato venti secondi prima di reagire, raggelata, allibita, spaventata da una persona che avrebbe dovuto aiutarmi e invece mi aveva aggredita. Ma per il tribunale i miei venti secondi di paura sarebbero stati, invece, un consenso. Spero che oggi la Cassazione annulli quelle sentenze che hanno offeso non solo me, ma tutte le donne vittime di violenza”.
“Spero che i giudici ribaltino le due sentenze indegne”
“Ascoltare in aula il suo avvocato mi ha provocato un misto di indignazione, rabbia e tanto sconforto. Non so quale sarà la decisione della Cassazione ma spero che i supremi giudici abbiano il coraggio di ribaltare queste due sentenze di assoluzione che io reputo indegne”. Lo ha detto la ex hostess uscendo dalla Cassazione al termine dell’udienza del processo che vede imputato un ex sindacalista accusato di violenza sessuale nei confronti della donna e assolto nei primi due gradi. “Se i supremi giudici dovessero confermare le sentenze – ha aggiunto – vuol dire che non solo io, ma tutte le donne lavoratrici sono veramente in pericolo e che chiunque è autorizzato a mettere le mani addosso a una donna”.
La vicenda
Il 24 giugno, la prima sezione penale della Corte d’Appello milanese (giudici Flores Tanga-Alessandra Simion-Alessandro Santangelo) aveva confermato l’assoluzione dall’accusa di violenza sessuale per l’ex sindacalista in servizio a Malpensa nei confronti di una hostess, che a lui si era rivolto, nel 2018, per una vertenza sindacale. Una sentenza che già in primo grado aveva fatto discutere e che, anche dopo il verdetto d’appello, era stata bollata dall’Associazione Differenza Donna, con l’avvocata Maria Teresa Manente, come un passo “indietro di 30 anni”.
Il ricorso in Cassazione
Anche la legale, che rappresenta la donna come parte civile, ha presentato ricorso in Cassazione. Dal processo, secondo la Corte d’Appello milanese, era emerso “come l’imputato non abbia adoperato alcuna forma di violenza – ancorché si sia trattato, effettivamente, di molestie repentine – tale da porre la persona offesa in una situazione di assoluta impossibilità di sottrarsi alla condotta”. Condotta, scrivevano i giudici, che “non ha (senz’altro) vanificato ogni possibile reazione della parte offesa, essendosi protratta per una finestra temporale”, “20-30 secondi”, che “le avrebbe consentito anche di potersi dileguare”.
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