di Domenico Caiazza (Presidente Unione Camere Penali) – I signori Cavallotti, imprenditori siciliani, vengono travolti da uno tsunami giudiziario durato decenni. Arrestati, processati e condannati per mafia, vengono infine riconosciuti innocenti. Ma intanto le loro imprese, sequestrate ed affidate alle “cure” degli amministratori giudiziari sono state spolpate ed irrimediabilmente distrutte. Ricorrono alla Corte Europea per sapere a quale civiltà giuridica possano appartenere leggi che consentono la confisca dei beni appartenuti a persone riconosciute innocenti, senza alcun successivo indennizzo.
La Corte prende la cosa molto sul serio e chiede serrati chiarimenti al Governo, che però difende strenuamente quel sistema incivile, in nome della “antimafia”. La decisione è imminente.
Ora i 5stelle, in testa l’On. Cafiero #DeRaho, presentano una interrogazione parlamentare per sollecitare il Governo a compiere ogni ulteriore sforzo (??) per prevenire una possibile decisione della Corte favorevole ai Cavallotti, innocenti che vanno sacrificati in nome della “lotta alla mafia”. Loro che mafiosi non sono mai stati. Non Le pare, Ministro Nordio, una indecente vergogna?
Ho letto di questa storia e la trovo allucinante…La ringrazio di averla portata a mia conoscenza.Spulciando su internet ho trovato un articolo del Dott Caselli sulla Stampa di un anno fa altrettanto allucinante…preferisco fermarmi qui e non dire cosa penso di Caselli… pic.twitter.com/wPExvHtpoH
— Bruno Panesi (@brupa57) February 9, 2025