di Antonio Prisco – La pugile algerina Imane Khelif non potrà partecipare alla competizione femminile della Coppa del Mondo di boxe, che si terrà in Serbia dall’8 al 16 marzo nella città di Niš., e che indicherebbe la presenza di cromosomi XY oltre a un livello più elevato di testosterone nel suo corpo.
Questo test di idoneità non fu preso in considerazione dal Comitato Olimpico Internazionale (CIO), che lo definì addirittura “difettoso e illegittimo” ed espulse l’IBA come organo di governo della boxe olimpica. Così Khelif ha potuto partecipare alla gara di boxe femminile di Parigi 2024.
L’algerina conquistò la medaglia d’oro, prendendosi anche le critiche delle rivali per il suo presunto vantaggio dato da quei livelli più alti di testosterone, che le permettevano addirittura di finire gli incontri in soli 46 secondi, come contro Angela Carini. L’italiana è stata una di quelle che ha criticato la presenza di Khelif sul ring olimpico, ritenendo che stessero attaccando lo “sport femminile”, ed è stata anche una delle prime ad alzare il simbolo X quando sono finiti gli scontri per difendere la categoria femminile.
Nonostante tutto Khelif ha continuato a difendere il suo status di donna sia sul ring che fuori, arrivando al punto di citare in giudizio un giornale francese che aveva fatto trapelare documenti medici che indicavano che aveva presunti testicoli interni, sostenendo che fossero falsi.
Intanto, Donald Trump ha firmato alla Casa Bianca un ordine esecutivo per vietare alle ragazze e alle donne transgender di competere in squadre sportive che corrispondono alla loro identità di genere: è la sua ultima mossa contro i diritti delle persone transgender, dopo aver decretato che la sua amministrazione riconoscerà solo due generi, quello maschile e quello femminile.
L’ordine, intitolato “Tenere gli uomini fuori dagli sport femminili”, impone che il Titolo IX, la legge federale che vieta la discriminazione sessuale nelle scuole, venga interpretato come un divieto di partecipazione delle ragazze e delle donne transgender agli sport femminili. Coloro che non lo rispetteranno metteranno a repentaglio qualsiasi finanziamento federale che ricevono e potrebbero affrontare azioni legali. Le atlete transgender potranno competere in squadre miste o maschili.
Il provvedimento dovrebbe vietare anche alle atlete transgender di entrare negli Stati Uniti per competere con le donne alle Olimpiadi 2028 a Los Angeles.
Secondo quanto hanno spiegato dalla Casa Bianca, infatti, ai funzionari federali verrà ordinato di avviare indagini per frode a carico delle donne transgender che fanno domanda di visto per entrare negli Usa per competere negli sport femminili.
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