Sardegna “green”: paesaggio deturpato e bollette alle stelle

Sardegna "green", paesaggio deturpato

In Sardegna cresce la protesta dei residenti contro la proliferazione di impianti fotovoltaici ed eolici green

L’inviato di “Fuori dal Coro” ha ascoltato la denuncia di cittadini esasperati dai rincari della bolletta energetica nonostante la promessa di costi contenuti. “Paghiamo più di tutti per la costruzione di impianti che vengono poi dismessi”, lamenta Gianfranco del comitato per la Difesa del territorio sardo.

Da tempo diverse multinazionali straniere convergono in Sardegna attratte dagli incentivi europei per la realizzazione di pale eoliche e pannelli solari. Una legge regionale, promulgata lo scorso 5 dicembre dalla presidente Alessandra Todde, ha dichiarato il 98% del territorio “non idoneo” alla costruzione di impianti ma, come documentano le immagini, i cantieri vanno avanti e nelle aree inagibili spuntano le eliche pronte per essere issate.

“Le multinazionali vengono qui per prendere gli incentivi e deturpano il paesaggio”, spiega Davide che all’inviato del programma di Rete 4 mostra un cimitero di pannelli solari usurati e da tempo non in funzione. Secondo la legge regionale, le multinazionali che dismettono l’impianto non hanno poi l’obbligo di smantellarlo. Nel frattempo proseguono gli espropri di terreni ai privati. “Sono entrati con la forza più di 400 uomini e i sardi che si trovano in questa situazione non possono fare niente contro società private appoggiate dallo Stato”, denuncia Gianluca.
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