Franceschini: “la destra si batte marciando divisi”

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“Si dice spesso che la destra si batte uniti. Io, se mi passa la provocazione, mi sono convinto che la destra la battiamo marciando divisi”

Lo dice Dario Franceschini, senatore ed ex vicesegretario del Pd, intervistato da Repubblica.”Serve realismo. I partiti che formano la possibile alternativa alla destra – spiega – sono diversi e lo resteranno. È inutile fingere che si possa fare un’operazione come fu quella dell’Ulivo. L’Ulivo non tornerà, da quella fusione è già nato il Pd. E nemmeno l’Unione del secondo Prodi, con le sue 300 pagine di programma assemblato a tavolino prima delle elezioni.

I partiti di opposizione vadano al voto ognuno per conto suo, valorizzando le proprie proposte e l’aspetto proporzionale della legge elettorale. È sufficiente stringere un accordo sul terzo dei seggi che si assegnano con i collegi uninominali per battere i candidati della destra”. A giudizio di Franceschini “molte cose si discuteranno dopo il voto. In fondo, al momento di formare un governo dopo aver vinto, non fa così anche la destra?

“Quanto al rapporto con il M5S, “registro – dice ancora l’esponente democratico – che siamo all’opposizione insieme e questo è sufficiente. Non credo di dover ricordare come si collocavano i 5S all’epoca del patto gialloverde con la Lega e dove sono ora, dopo l’esperienza del nostro governo comune del quale rivendichiamo troppo poco i risultati”

Anche per quanto riguarda le posizioni diverse sulla guerra “ci sarà tempo per trovare un compromesso”, sostiene Franceschini, “ammesso che la guerra in Ucraina ci sia ancora”. Insomma, “capisco – taglia corto – chi obietta che si rinuncia a un progetto politico più ambizioso, ma è il modo di evitare altri cinque anni di Meloni. E così si può vincere”. (askanews)

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