Venezuela, petrolio e democrazia

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Nessuno sa chi ha veramente vinto le elezioni presidenziali in Venezuela, se cioè Nicolas Maduro Moro o Edmundo Gonzalo Uturria (ventriloquo della nota Corinna Machado)

Le enormi risorse di petrolio in Venezuela (il più grande giacimento al mondo), come anche altre materie prime di enorme valore economico e strategico, e i tradizionali e correlati interessi predatori a stelle e strisce, fanno pensare che la ossessiva propaganda (e, poi, finanziata da chi?) a favore di Edmundo Gonzalo Uturria (nonostante i suoi oscuri precedenti) sia strumentale per accreditare il convincimento che egli sia il vero vincitore delle elezioni del 29 luglio scorso in Venezuela.

Si sa che gli USA sono “di bocca buona” e se ne fottono allegramente di democrazia, libertà e diritti umani quando si tratta dei loro sporchi interessi. È sempre stato così. Vedremo cosa succederà il prossimo 10 gennaio, giorno del giuramento e insediamento del nuovo Presidente: se il riconfermato Nicolas Maduro Moro o Edmundo Gonzalo Uturria per il quale è stato emesso un ordine di arresto se rimette piede in Venezuela da dove è fuggito, riparando in Spagna.

Pur prescindendo da quel che è stato il vero risultato delle elezioni in Venezuela, la domanda essenziale è una sola: è meglio chi contrasta il sanguinario imperialismo nordamericano o chi se ne fa garante e zerbino in nome di una falsa democrazia o di una democrazia altrettanto falsa?

Le minacce e le violenze a stelle e strisce hanno portato alla devastante necessità di – a tutto ammettere – rinunciare alla democrazia per garantire la sovranità politica ed economica dello Stato e la sua indipendenza. A questa devastazione politica delle coscienze portano gli interessi predatori USA.

Io non sono il depositario della verità ma quel che sta succedendo in Venezuela richiede maggiore attenzione e più approfondite riflessioni.
Prof. Augusto Sinagra

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