di Daniele Trabucco – Il Presidente del Consiglio dei Ministri pro tempore, On. Giorgia Meloni, ha recentemente dichiarato che l’Italia (ovviamente grazie alla sua azione di governo) “ha cambiato rotta”. É davvero cosí?
Meloni ha dato il via libera alla Commissione europea Ursula bis in cambio di un Vice-Presidente aggregato (Raffaele Fitto) del tutto irrilevante sul piano politico e con un portafoglio poco incisivo; Meloni non ha avuto il coraggio di abrogare leggi che hanno istituzionalizzato il male (l’aborto per tutti), anzi, prima delle elezioni politiche del settembre 2022, aveva messo furbescamente le mani avanti, affermando che non avrebbe mai toccato i diritti acquisiti;
Meloni sbandiera ai quattro venti riforme costituzionali, come il premierato, che non toccano il vero organo “politico” di questo Paese, ovvero la Presidenza della Repubblica;
Meloni e la sua classe dirigente si sono mostrati, in molte occasioni, succubi culturalmente della sinistra (patriarcato, educazione sessuale nelle scuole etc.);
Meloni ha speso i soldi degli italiani per un centro migranti in Albania vuoto (vedremo a breve la stangata della Corte UE) quando l’obiettivo prioritario era ed é quello di invertire il rapporto tra diritto UE e diritto interno al fine di avere margini di intervento piú ampi in tema di immigrazione (e non solo);
Meloni, attraverso la sua maggioranza parlamentare, ha fatto approvare una legge, quale quella di attuazione del regionalismo differenziato, fatta a pezzi dalla Corte costituzionale quando il primo passo per rivedere i rapporti tra il centro e la periferia passa attraverso la semplificazione dei livelli istituzionali (in primis le Regioni che non hanno in Italia alcuna tradizione giuridica);
Meloni, che negli anni dell’opposizione parlamentare, si é elevata a paladina dello Stato sociale, dopo piú di due anni di governo, si trova ancora con 06 milioni di italiani in povertá assoluta;
Meloni ed il suo Governo hanno presentato al Parlamento un disegno di legge costituzionale per istituire due CSM che non risolveranno il problema del correntismo, ma anzi lo duplicheranno con contestuale aumento dei costi;
Meloni si é dimostrata del tutto inadeguata ad elaborare una politica estera di mediazione tra Russia ed Ucraina, svincolata dagli USA e da Bruxelles, in nome di quell’interesse nazionale che dovrebbe essere caro ai sovranisti (ovviamenti quelli veri).
Pertanto, si staglia la domanda: quale cambio di rotta sarebbe avvenuto? Quello di renderci piú servi di quanto giá lo siamo.
Prof. Daniele Trabucco – Costituzionalista