Strage di New Orleans, il terrorista si era unito a Isis

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L’incubo torna nel cuore degli stati Uniti. Il nemico invisibile, quello che colpisce dall’interno spezza ancora una volta la l’armonia data dal sentirsi sicuri e protetti. Shamsud-Din Bahar Jabbar, lo stragista di New Orleans le cui ragioni devono ancora essere spiegate ha agito mosso da un sentimento di morte, dubbi non ce ne sono.

Il presidente Joe Biden, parlando dalla Casa Bianca, ha confermato che Shamsud-Din Bahar Jabbar, il responsabile dell’attacco di ieri in pieno centro a New Orleans – a seguito del quale sono morte almeno 15 persone, secondo un nuovo bilancio ufficiale di vittime – era “un cittadino americano, aveva prestato servizio nell’esercito Usa ed era stato nella riserva fino a qualche anno fa e che ha postato dei video sui social prima dell’attacco in cui diceva che voleva uccidere“.

Jabbar ha realizzato una serie di registrazioni video prima della strage, tra cui una in cui afferma di essersi unito all’Isis, secondo quanto riporta la Cnn. Il killer non è visibile perché è buio, ma le autorità ritengono che le registrazioni siano state effettuate mentre guidava di notte dal Texas – dove abitava – alla Louisiana, sebbene il momento esatto non sia ancora chiaro. Nelle registrazioni l’uomo fa riferimento al suo divorzio e a come inizialmente avesse pianificato di riunire la sua famiglia per una “festa” con l’intenzione di ucciderla. L’attentatore parla anche di come abbia cambiato i suoi piani e afferma di essersi unito all’Isis. Fa riferimento inoltre a diversi sogni che ha fatto sul perché avrebbe dovuto unirsi all’Isis.

In dichiarazioni da Camp David, Biden ha aggiunto che l’autore della strage era ispirato dall’Isis e che gli investigatori continueranno a cercare qualsiasi connessione o complice, sottolineando che le forze dell’ordine stanno indagando se l’attacco col pick-up a New Orleans è collegato in qualche modo all’esplosione di un Tesla Cybertruck davanti al Trump Hotel a Las Vegas, che ha causato la morte di una persona. L’ipotesi è stata rilanciata su X da Elon Musk. “Sia questo Cybertruck che il F-150 usato nell’attentato suicida a New Orleans sono stati noleggiati da Turo (una app per l’affitto di veicoli). Forse sono collegati in qualche modo”, ha scritto. Il caso del Tesla Cybertruck esploso davanti al Trump hotel di Las Vegas è indagato come possibile atto di terrorismo. Il collegamento con l’app Turo era stato rivelato dal New York Post, ma lo stesso tabloid precisa però che gli investigatori hanno insistito che non ci sono evidenze di un legame tra i due episodi.

Il racconto del fratello: si è radicalizzato

Abdur Jabbar, 24 anni, di Beaumont, Texas, ha detto di essere il fratello dell’uomo identificato come l’attentatore di New Orleans. Lo ha descritto al Nyt come “un vero tesoro, un bravo ragazzo, un amico, molto intelligente, premuroso”. Suo fratello si è convertito all’Islam in giovane età, ha detto Jabbar, “ma ciò che ha fatto non rappresenta l’Islam. Questa è più una forma di radicalizzazione, non religione”.  https://notizie.tiscali.it

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