Omicidio Campi Bisenzio, residenti: ‘città assediata da baby gang di marocchini’

baby gang multietnica

“Una tragedia assurda che non dovrebbe mai succedere, tanto meno ad un ragazzo così giovane. Campi non si riconosce più, è in mano a gruppi di giovani che spacciano e fanno risse continue. Bivaccano in piazza e infastidiscono i cittadini, non si può più vivere così”. Poco dopo i tragici fatti che hanno portato alla morte del 17enne Maati Moubakir, a parlare è Franco, che da oltre trent’anni vive nel centro di Campi Bisenzio. Come molti altri fa fatica a riconoscere il luogo in cui abita e che frequenta quotidianamente.

Secondo i racconti dei residenti, la zona sarebbe stata presa di mira da alcune gang di origine marocchina che si scontrerebbero in frequenti liti e risse.

Ci sono varie baby gang e degrado diffuso. Sono tutte persone di nazionalità marocchina, oramai conosciute perché sono sempre le stesse. Spaccio e risse sono diventate la normalità” afferma Marco, abitante della zona. Quest’ultimo, mentre racconta, tira fuori il cellulare e mostra un video delle telecamere di sorveglianza della propria abitazione.

“Questa è casa mia e quella è la mia auto. Un uomo è entrato dal cancello ed è riuscito ad aprire la portiera della macchina per rubare quello che c’era dentro. È conosciuto nel quartiere, non è la prima volta che entra nei giardini e nelle abitazioni – spiega Marco – La situazione è preoccupante, bisogna fare qualcosa in merito. Campi è un paese con cinquantamila abitanti e non abbiamo nemmeno una stazione della polizia di Stato: vigili e carabinieri fanno un’azione ottima ma sono pochi ne servono di più”.

“Ho paura ad uscire la sera”

Tra i campigiani c’è chi vive vicino ad uno dei locali notturni più frequentati della città. La mattina dopo la strada è costellata da bottiglie rotte e rifiuti di vario genere. “Ogni due settimane c’è la serata per i più giovani e tra questi ci sono anche gruppi di ragazzi poco affidabili – spiega Paola che abita nei pressi – Il sabato sera dalle 22 in poi la strada è bloccata da ragazzi in mezzo alla carreggiata ubriachi. La mattina dopo si trova di tutto: cassonetti divelti, rifiuti, bottiglie infrante, a volte anche i finestrini delle auto rotti, siringhe. Le risse, poi, sono all’ordine del giorno. Quando so che ci sono queste serate evito di uscire e anche mio figlio ha paura a tornare a casa. Non si può vivere così”.
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