Massimo Giannini contro Elon Musk: “autocrate nichilista che sfugge a ogni controllo”

Massimo Giannini

Siamo alle solite. La sinistra si agita quando Elon Musk osa pronunciarsi a favore di un partito o contro un apparato delle istituzioni. Ma rimane in silenzio quando a farlo è un miliardario amico, come George Soros. Il tycoon di recente ha attaccato il cancelliere tedesco uscente. Come? Sul suo social, ha postato un commento nel quale si augurava che salisse al potere AfD. L’unico partito, secondo lui, in grado di salvare il Paese da sé stesso. “Solo una vittoria dell’AfD può salvare la Germania”.

Apriti cielo. Pioggia di insulti contro Mr. Tesla. E la solita ramanzina del capo di Stato di turno. In questo caso Frank-Walter Steinmeier, presidente della Repubblica federale tedesca. Un “percolo per la democrazia”, lo ha definito così il capo di stato. Insomma: niente di nuovo.

Già, perché solamente poche settimane fa – era il 14 novembre – Elon Musk si era reso protagonista di un battibecco a distanza con le nostre toghe. La vicenda riguardava lo stop dei magistrati al trasferimento dei migranti in Albania. “Il popolo italiano vive in una democrazia o è un’autocrazia non eletta a prendere le decisioni?”, aveva chiesto su X. E anche in quel caso il Colle era intervenuto per silenziare le opinioni del tycoon.

Ebbene, questo attivismo dei capi di stato europei ha scatenato la gioia di Massimo Giannini. Su Repubblica, l’editorialista ha parlato addirittura di “nichilismo del XXI° secolo”. E ha definito Musk un “autocrate che può sfuggire a ogni controllo e che oggi obbligherebbe Carl Schmitt a rideclinare il suo principio della sovranità: in questa modernità sregolata, sovrano non è colui che decide sullo stato d’eccezione, ma chi dispone delle informazioni in rete”. Il classico delirio di chi non ha ancora smaltito la delusione data dalla vittoria di Trump contro Kamala Harris.
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