Nordio: ‘il detenuto è un soggetto da comprendere, non uno scarto’

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ROMA, 26 DIC – “Questa solenne e commossa cerimonia si inserisce nel progetto del Santo Padre che evita quella che lui stesso definisce ‘cultura dello scarto’. Il detenuto deve essere un soggetto da rieducare, come dispone la Costituzione, ma anche da comprendere nel suo dramma interiore e da aiutare per superare i momenti difficili della privazione della libertà”. Così il ministro della Giustiia, Carlo Nordio.

“Dal punto di vista operativo – osserva Nordio – insisto nel progetto che porti lo sport e il lavoro nelle carceri, perché sono due momenti essenziali per attenuare le tensioni. Inoltre – aggiunge – intendo patrocinare la cultura: in diversi istituti sono presenti piccoli teatri, orchestre e laboratori e stiamo affinando i protocolli per portare nelle carceri attori e artisti, molti dei quali si sono offerti con generosa gratuità”. “La speranza – conclude il ministro – è quella che il Papa intende come ‘ancoraggio’, che parta da tutti noi, consapevole della nostra fragilità”. (ANSA)

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