Scientificamente parlando. Una riflessione sull’esistenza delle cose, sull’origine della vita e sull’esistenza di Dio
Ubaldo Mastromatteo nasce a Lucera (Foggia) nel 1950. Dalla nascita alla laurea in Fisica all’Università di Roma “La Sapienza” nel 1974 vive a Terni. Insegna elettrotecnica presso il locale ITIS “B. Brin” fino al 1976; nello stesso anno entra a far parte di STMicroelectronics (a quel tempo SGS-Ates). Nel centro di Ricerca e Sviluppo di Cornaredo (Milano) si occupa di processi per la fabbricazione di microchip e in seguito di tecnologie non convenzionali per l’integrazione in Microsistemi complessi di micromeccanica, microfluidica e funzioni ottiche. Il suo contributo al portafoglio IP (Intellectual Property) perSTMicroelectronics è consistito in più di 70 brevetti internazionali rilasciati.
Per 4 anni presso l’Università di Milano Bicocca (Facoltà di Medicina) ha insegnato “Biosensori e Nanotecnologie” per il corso di laurea in “Biotecnologie Mediche”. Nel 2015 insieme ad altri ricercatori ha costituito un’associazione scientifica per continuare le ricerche sulle anomalie LENR (Low Energy Nuclear Reactions) iniziate in STMicroelectronics nel 1994 che proseguono tutt’ora nel laboratorio dell’associazione A.R.G.A.L.
“Anni fa, passeggiando con colleghi nel parco antistante al laboratorio di ricerca per lo sviluppo di microchip dove lavoravamo, nelle pause dopo il pranzo, osservando la vegetazione e assaporando il profumo dei Tigli in fiore, spesso ci chiedevamo come mai la complessità della vita potesse svilupparsi senza sforzo apparente, mentre nel nostro lavoro di progettazione di sistemi, sì complessi, ma molto meno di una cellula vivente, fosse richiesto per la loro realizzazione uno sforzo immane al confronto. Fu così che cominciai a pensare che ci poteva essere qualcosa concernente la validità del secondo principio negli organismi viventi. Nel tempo sono seguite vivaci discussioni attorno a tale questione che alla fine mi hanno portato alle riflessioni contenute nel libro che ora si trova sotto il tuo sguardo. Ricordo qui che il secondo principio della termodinamica afferma che non è possibile che spontaneamente elementi “disordinati” si aggreghino per formare un oggetto “ordinato” senza che si crei maggior disordine nell’ambiente che ospita l’oggetto. Si tratta di una vera e propria sfida. Sarà risolvibile usando la nostra intelligenza, scientificamente parlando?“