Il dentista “no vax” sospeso dall’ordine dei medici per non essersi vaccinato è stato assolto “perché il fatto non sussiste”
Una coda della stagione del covid si è conclusa al palazzo di giustizia di Firenze, con la sentenza pronunciata dal giudice Alice Morandini nei confronti di un odontoiatra di Scandicci.
I fatti contestati si collocano a partire dal novembre del 2021, ma una premessa è necessaria: l’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Firenze, all’epoca dell’emergenza dovuta alla pandemia, sospese i suoi iscritti “inottemperanti all’obbligo vaccinale per la prevenzione dell’infezione da Sars-Cov-2 come previsto ai sensi dell’art.4 Dl 44/2021”.
Il dentista, oggi 62enne, titolare di uno studio a Scandicci, era uno di quelli che non si era fatto iniettare il vaccino. Ne scaturì un provvedimento di sospensione dall’Ordine professionale, datato 8 novembre 2021. Ma l’odontoiatra non interruppe mai la sua attività. E’ stato quindi denunciato per esercizio abusivo della professione ma ieri, al termine del dibattimento, il tribunale di Firenze ha pronunciato una sentenza di assoluzione.
In attesa delle motivazioni (previste fra 90 giorni), il difensore del dentista, l’avvocato Massimiliano Manzo, non nasconde la sua soddisfazione: “Il mio assistito non si era sottoposto alla vaccinazione per gli alti valori di anticorpi presenti nel sangue – dichiara il legale -. E il provvedimento di sospensione era carente di legittimità”.
La sentenza ci rimanda indietro di oltre tre anni, quando, in un’Italia ancora divisa in colori in basa alla diffusione del contagio, partirono le prime diffide al personale sanitario (non solo medici o dentisti, anche infermieri, operatori sociosanitari, ma anche psicologi, biologi) per chi non si era sottoposto la vaccino, senza averne neppure prenotato una dose. L’obbligo scattò sia per i dipendenti delle Asl, che per chi operava privatamente.
Nel caso di specie, il dentista avrebbe dovuto trasmettere al proprio Ordine di appartenenza la documentazione che attestasse la vaccinazione. Non lo fece anche perché, ha argomentato ieri mattina la difesa, “aveva comunicato i propri valori degli anticorpi dovuti a un precedente contagio e pertanto non si sentiva obbligato”.
L’avvocato Manzo, assieme alla collega Elona Kerengi, ha contestato il provvedimento anche nella sua forma amministrativa. Il dentista, in virtù della pregressa infezione del covid, avrebbe avuto un lasso di tempo più ampio, ovvero fino all’aprile dell’anno successivo, per sottoporsi alla vaccinazione.
Invece, la sospensione arrivò già all’inizio del mese di novembre. In una memoria difensiva, è contenuta anche la prenotazione di una dose per la fine di quel mese.
Ma il provvedimento dell’Ordine arrivò prima. “Secondo noi, inoltre, al momento in cui è stata erogata questa sospensione da parte dell’Ordine, questo non era legittimato ad erogarla”, aggiunge Manzo.
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