Operaio in coma iscritto al Pd a sua insaputa. La moglie: “vergognatevi!”

Pd

Un operaio è stato iscritto a sua insaputa al Partito democratico… mentre è in coma. Una vicenda surreale, che però è accaduta davvero in provincia di Avellino

A denunciarlo è stata la moglie dell’uomo che, tramite un sito locale – Il Caudino -, ha raccontato cosa è successo. “Abbiamo evitato di mettere in calce il nome di questa donna – hanno fatto sapere dalla redazione – per non esporla a vendette e strascichi da parte di pensa di essere al di sopra di tutto e di tutti. Abbiamo evitato anche di pubblicare il nome del paese e dei due personaggi (politici del Partito democratico ndr) protagonisti di questa squallida vicenda perché loro – ha denunciato il sito – si riconosceranno immediatamente e ci auguriamo che i loro compagni di partito ne chiedano immediatamente le dimissioni”.

Di seguito, il testo della lettera denuncia

“Caro direttore, le scrivo questa lettera per denunciare la mia amarezza e per difendere la libertà di espressione di mio Marito che purtroppo per molti mesi è stato ricoverato a causa di seri problemi di salute. Eppure nonostante la nostra famiglia abbia affrontato momenti difficili, e tante vicissitudini conseguenti, qualcuno ha ben pensato di fare la tessera di un partito in una sezione di un comune caudino a mio marito e altre persone ignare. Si mio marito era ricoverato, e qualcuno a sua e nostra, insaputa, per proprio tornaconto politico ha utilizzato i dati di mio marito per staccare la tessera. Queste persone non si sono preoccupate delle necessità di una famiglia in una momentanea difficoltà, bensì hanno pensato ai loro interessi di bottega. Nonostante abbiamo trascorso tanti mesi in ospedale prima e poi in clinica riabilitativa, nessuno ci ha chiesto come stessimo, di cosa avevamo bisogno. Saputa la notizia per caso, ho chiesto delucidazioni a un certo segretario, che dopo avermi confermato che era tesserato, mi ha detto prima che il nome era stato fatto da un potente amministratore del posto, fermo poi a ritrattare dopo pochi minuti sostenendo che la tessera era stata fatta sulla base delle precedenti, seppur senza alcuna espressione di volontà o adesione.

E ancora: “Mi chiedo se si possa essere così superficiali nei confronti di una famiglia e di una persona che ha ben altro da pensare che a beghe di paese. Le aggiungo altresì, da tutrice di mio marito, che un’altra presa in giro l’hanno operata nei suoi confronti. Lo volevano far assumere come operaio interinale, mentre lui era in coma, forse per lavarsi la coscienza. Mi hanno chiesto il certificato medico. Tranne poi finire tutto in una presa in giro colossale. Altri operai sono stati assunti in un ente della zona. Le scrivo perché tutti questi comportamenti accattoni mi hanno creato una grande amarezza e delusione. Questa è gente che non dovrebbe amministrare nemmeno casa propria, altro che un partito e un paese. Questi poi sono gli atteggiamenti che fanno perdere la fiducia nella politica e in un partito che dovrebbe difendere i più deboli. Valuterò con il mio legale ogni azione a tutela della onorabilità di mio marito e della mia famiglia. Vergognatevi”.
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