UE: valutiamo modalità per contrastare l’immigrazione clandestina

von der Leyen

Sui migranti ci sono state e “sono in corso discussioni con gli Stati membri, anche al Consiglio Affari Interni e Giustizia della settimana scorsa, sullo sviluppo del concetto di centri di rimpatrio in Paesi terzi”. Lo scrive la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, nella consueta lettera in materia di migrazioni inviata al Consiglio Europeo prima del summit, che si terrà dopodomani.

Abbiamo approfondito – continua – la nostra analisi di modalità innovative per contrastare l’immigrazione clandestina, dando seguito alle priorità segnalate dagli Stati membri. Stiamo valutando il modo migliore per introdurre nel quadro giuridico la possibilità della creazione di questi hub. Dobbiamo esaminare gli aspetti legali, operativi e pratici, nonché le implicazioni finanziarie degli hub, nel rispetto dei diritti fondamentali e del principio di non respingimento. Oltre a lavorare con organizzazioni internazionali come Unhcr e Oim, la cooperazione con i Paesi terzi sarà la chiave del nostro successo”, scrive la presidente della Commissione Europea.

“Acceleriamo su Paesi terzi sicuri”

Nella lettera von der Leyen spiega inoltre che la Commissione Europea sta “accelerando” la “revisione” del concetto di Paese terzo sicuro, “avviando consultazioni con gli Stati membri, il Parlamento europeo, l’Unhcr, l’Oim e Ong, per valutare se siano necessarie modifiche al regolamento” sulle procedure d’asilo.

“Mentre il regolamento si applicherà da giugno 2026 – continua – stiamo esplorando come possiamo anticipare l’applicazione di questi concetti. Abbiamo già chiesto all’Agenzia Ue per l’asilo di accelerare l’analisi di Paesi terzi specifici che potrebbero potenzialmente essere designati come Paesi di origine sicuri e Paesi terzi sicuri, al fine di stilare elenchi Ue”. Il Patto sulla migrazione e l’asilo, ricorda, “introduce già elementi innovativi, tra cui l’allineamento del concetto di Paese terzo sicuro nel regolamento sulla procedura di asilo con i principi internazionali standard, introducendo al contempo una maggiore flessibilità applicativa rispetto a quella attuale”. Adnkronos