“C’è una finanza che rischia di servirsi di criteri usurai” perchè “favorisce chi è già garantito ed esclude chi è in difficoltà” che invece “avrebbe bisogno di essere sostenuto con il credito”
Città del Vaticano, 16 dic.- Lo ha detto stamane Papa Francesco che ha incontrato in Vaticano le delegazioni di alcuni Istituti bancari italiani. Una “finanza sana – ha spiegato il Papa – non degenera in atteggiamenti usurai, in pura speculazione e in investimenti che danneggiano l’ambiente e favoriscono le guerre”.
Francesco ha, quindi, ricordato il senso positivo di talune esperienze economiche, spiegando che “la Chiesa ha dimostrato un’attenzione particolare alle esperienze bancarie a livello popolare, e in molti casi uomini e donne impegnati nella comunità ecclesiale hanno promosso e dato vita a Monti di pietà, banche, istituti di credito cooperativo, casse rurali”. Parlando, in particolare del credito bancario, Papa Francesco ha detto che questo “ha potuto sostenere tante attività economiche, sia nel campo dell’agricoltura che in quello dell’industria e del commercio.
La memoria di queste vicende – ha poi aggiunto – serve a leggere le contraddizioni in cui versa un certo modo di fare banca e finanza nel nostro tempo”. “Purtroppo, nel mondo globalizzato la finanza non ha più un volto e si è distanziata dalla vita della gente. Quando l’unico criterio è il profitto, abbiamo conseguenze negative per l’economia reale. Ci sono multinazionali – ha detto il Papa – che spostano attività in luoghi dove è più facile sfruttare il lavoro, mettendo in difficoltà famiglie e comunità e annullando competenze lavorative che si sono costruite in decenni. E c’è una finanza che rischia di servirsi di criteri usurai, quando favorisce chi è già garantito ed esclude chi è in difficoltà e avrebbe bisogno di essere sostenuto con il credito.Città del Vaticano
Ma l’altro rischio che il Papa intravede in questo mondo della finanza globalizzata è quello della sua “distanza dai territori. C’è una finanza che raccoglie fondi in un luogo e sposta quelle risorse in altre zone con l’unico scopo di aumentare i propri interessi. – ha voluto mettere in rilievo Francesco – Così la gente si sente abbandonata e strumentalizzata”.
“Quando la finanza calpesta le persone, fomenta le disuguaglianze e si allontana dalla vita dei territori, tradisce il suo scopo. Diventa economia incivile, le manca civiltà. La vostra presenza qui oggi – ha poi detto rivolgendosi agli uomini di banca – parla di una diversità nel mondo economico e bancario. Avete storie e strutture differenti per rispondere a bisogni diversi delle persone. In effetti, senza sistemi finanziari adeguati, capaci di includere e di favorire la sostenibilità, non ci sarebbe uno sviluppo umano integrale. Gli investimenti e il sostegno al lavoro non sarebbero realizzabili senza il ruolo di intermediazione tipico delle banche e del credito, con la necessaria trasparenza”.
“Ogni volta che l’economia e la finanza hanno ricadute concrete sui territori, sulla comunità civile e religiosa, sulle famiglie, – ha concluso Papa Bergoglio – è una benedizione per tutti. La finanza è un po’ il ‘sistema circolatorio’ dell’economia: se si blocca in alcuni punti e non circola in tutto il corpo sociale, si verificano infarti e ischemie devastanti per l’economia stessa”. (askanews)