Sembra che il trapper Baby Touchè abbia deciso di collezionare fogli di via dalle città italiane
di Francesca Galici – Mohamed Amine Amagour, questo il vero nome del cantante di origine marocchina, ma nato a Padova, che ha ottenuto la sua quarta espulsione. Dopo Venezia, Padova e Vicenza, ora Baby Touchè è stato bandito anche da Ponte San Nicolò, una cittadina del padovano, per quattro anni. La decisione è stata del questore Marco Odorisio, che ha stabilito che il trapper non possa rimettere piede nel comune senza preventiva autorizzazione. Con la sua condotta, infatti, Baby Touchè può mettere in pericolo la sicurezza e la tranquillità collettive.
La decisione fa riferimento a fatti accaduti lo scorso fine settembre, quando i cittadini di Roncaglia di Ponte San Nicolò hanno chiamato con insistenza il 112 segnalando un pitbull che si aggirava libero nei pressi della parrocchia. L’intervento delle forze dell’ordine non si è fatto attendere, così come il rintracciamento del proprietario del cane, che era proprio il trapper. A quel punto la situazione si è fatta tesa, alla richiesta dei carabinieri di fornire i documenti, Baby Touchè ha fatto resistenza, si è rifiutato di mostrarli e, non pago, ha chiamato a raccolta un gruppo di suoi amici. Tutti insieme hanno insultato i carabinieri, che non hanno esitato a portarli in caserma.
Giunto presso il presidio militare, il giovane marocchino si è denudato e ha colpito con la testa una delle pareti, forse con l’obiettivo di procurarsi dei segni evidenti o per chissà quale motivo. I comportamenti poco collaborativi di Amagour si sono protratti per diverso tempo, fino a culminare nella denuncia per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale.
Da quella, il fascicolo è stato inviato alla procura, che a sua volta ha inviato la segnalazione alla divisione anticrimine della Questura. I successivi accertamenti che sono stati svolti hanno messo in evidenza da parte di Baby Touchè una condotta anti-sociale, che sfocia in un potenziale pericolo per la sicurezza collettiva. Una decisione assunta dal questore anche a fronte dei precedenti di Amagour per reati contro la persona, contro la pubblica amministrazione e contro il patrimonio.
Per il momento, dai social, non ci sono esternazioni e commenti da parte del trapper, noto soprattutto per la sua faida con Simba La Rue, nome d’arte di Mohamed Lamine Saida. Una faida che fu molto violenta e che ha visto aggressioni, accoltellamenti, sequestri di persona, che si sono svolti sia a Milano che a Padova.
www.ilgiornale.it – foto da uno dei video del trapper