La polizia sudcoreana sta indagando sul presidente Yoon Suk Yeol per presunta “insurrezione” in seguito alla sua dichiarazione di legge marziale. Lo ha reso noto un alto ufficiale di polizia, secondo cui un’indagine è stata avviata dopo che l’opposizione ha presentato una denuncia contro Yoon e altre figure chiave coinvolte negli eventi di martedì sera.
L’insurrezione è un crimine che trascende l’immunità presidenziale e può comportare la pena di morte. L’agenzia di stampa Afp ha riferito che Woo Jong-soo, capo del quartier generale investigativo nazionale dell’Agenzia nazionale di polizia, ha dichiarato ai legislatori che “il caso è stato assegnato”.
La votazione per decidere se mettere sotto accusa il presidente Yoon avrà luogo sabato alle 19 ora locale, secondo quanto riportato dai media sudcoreani, che citano parlamentari dell’opposizione.
Sebbene l’opposizione abbia la maggioranza di 192 seggi in parlamento, affinché la mozione venga approvata è necessario che almeno otto dei 108 legislatori del partito al governo la appoggino. Secondo Yonhap, il People Power Party, il partito al potere di Yoon, ha accettato di opporsi al suo impeachment.
Intanto il presidente Yoon ha accettato le dimissioni del ministro della Difesa Kim Yong-hyun. Lo ha riferito l’ agenzia di stampa Yonhap. Al suo posto ha nominato Choi Byung-hyuk, un generale dell’esercito in pensione che presta servizio come ambasciatore in Arabia Saudita.
In precedenza, i media nordcoreani avevano riferito che, a proporre al presidente la dichiarazione di legge marziale, era stato Kim Yong-hyun, che ieri se ne era assunto la responsabilità, così come quella dei conseguenti disordini, e aveva rassegnato le dimissioni. Adnkronos