Il fronte della guerra tra Russia e Ucraina “si muove verso ovest”, sia pure “lentamente” e non “verso est”. Tradotto, Vladimir Putin avanza nel conflitto in corso da oltre 1000 giorni. I messaggi che arrivano dal segretario generale della Nato, Mark Rutte, hanno un tono decisamente diverso, rispetto a quelli che arrivavano dal quartier generale di Evere, alla periferia di Bruxelles, fino a qualche mese fa.
L’allarme Nato: “Russi avanzano anche 10 km al giorno”
Kiev si prepara ad affrontare “un inverno difficile” e avrà bisogno di tutto l’aiuto possibile da parte dell’Occidente per poter arrivare al “tavolo negoziale in posizione di forza”. Pertanto, ha sottolineato Rutte, servono “meno discussioni su come potrebbe configurarsi un accordo di pace e più aiuti militari”, che è quello di cui a Kiev hanno veramente bisogno.
Ancora più indicativi, se possibile, sono i messaggi che arrivano off the record. Le linee del fronte in Ucraina, ha spiegato un alto funzionario Nato, sono sottoposte ad una pressione “crescente” da parte delle forze russe. Il ritmo dell’avanzata delle truppe di Mosca aumenta: se prima “le forze russe avanzavano dieci metri al giorno”, oggi ci sono giornate in cui “guadagnano terreno al ritmo di dieci chilometri al giorno”. Il cambiamento nel tenore dei messaggi segnala, con ogni probabilità, che a Bruxelles hanno deciso che è opportuno mettere al corrente l’opinione pubblica della serietà della situazione.
Ad oggi in non pochi Paesi europei, specie in quelli più a ovest, che si sentono meno minacciati dalla Russia, l’opposizione all’invio di armi all’Ucraina in lotta contro l’invasore è molto diffusa. Adnkronos