Era stato sfrattato dall’appartamento di via Castagnole a Treviso in cui aveva vissuto con la compagna ed era costretto da qualche mese a dormire nel garage della stessa abitazione, di cui aveva tenuto le chiavi. Era riuscito a rialzarsi dopo alcuni ostacoli che la vita gli aveva posto, aveva trovato un lavoro ma non un tetto in cui vivere dignitosamente: su Facebook sono ancora pubbliche, nei vari gruppi locali, annunci in cui cercava una sistemazione. Nessuna risposta, come accade a molti che nel capoluogo della Marca cercano una sistemazione.
Sabato scorso è stato trovato morto, stroncato probabilmente da un infarto. A perdere la vita Marco Magrin, 53enne di origini padovane e dipendente di un’azienda di Canizzano che si occupa della sfilettatura del pesce. Venerdì l’uomo, con alcuni problemi pregressi di natura cardiaca, era misteriosamente sparito: il collega che solitamente lo passava a prendere non lo aveva trovato.
Sabato alcuni amici (tra cui quelli del bar Bottolo che spessissimo frequentava per fare due chiacchiere) lo hanno cercato a casa e una residente ha indicato loro che da tempo il 53enne viveva nel garage, una situazione che Magrin, per pudore, non aveva mai voluto raccontare a nessuno, sperando che quello fosse solo una soluzione temporanea.
Una squadra dei vigili del fuoco, aperto il box, hanno trovato il corpo senza vita dell’uomo, ancora vestito con berretto e giacca, steso a terra. Intervenuti a San Liberale anche i carabinieri di Treviso che hanno avuto il delicato compito di svolgere gli accertamenti del caso e di allertare poi la famiglia. La salma è stata trasportata presso l’obitorio di Treviso e poi affidata al padre Emilio e alla sorella Paola che vivono nella zona di Camposampiero. Il funerale è già stato fissato: si svolgerà domani, 4 dicembre, nella chiesa parrocchiale a Fratte di Santa Giustina in Colle.
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