Comunicato Stampa
Quest’anno, il 5 dicembre, l’associazione Non si tocca la Famiglia, con la collaborazione dell’Osservatorio di Bioetica di Siena, ha organizzato alle 11 a Roma, all’Hotel Royal Santina, una conferenza stampa dal titolo: Il rischio educativo nel linguaggio dei Media, per segnalare l’adesione al Manifesto Europeo del messicano Fronte Nazionale per la Famiglia, nella persona dello stesso Presidente, il prof. Rodrigo Iván Cortés Jiménez, presente all’evento. [1]
Nel corso dell’incontro con la stampa
– dopo il saluto istituzionale del Consigliere comunale di Roma, dott. Fabrizio Santori – interverranno:
la dott.ssa Giusy D’Amico, Docente, Presidente dell’Associazione Non si tocca la Famiglia;
la dott.ssa Giuliana Ruggieri, Medico Chirurgo dei trapianti, esponente del Comitato Nazionale di Bioetica, Presidente dell’Osservatorio di bioetica di Siena (in collegamento video);
la dott.ssa Maria Venturini, già Medico Pediatra e Responsabile del Servizio Materno Infantile dell’USL di Rimini;
il prof. Rodrigo Iván Cortés Jiménez, Docente universitario, Vicepresidente della Rete Politica per i Valori (associazione internazionale di leader sociali e politici a favore della vita, della famiglia e delle libertà fondamentali), Presidente del Fronte Nazionale per la Famiglia, Cofondatore dell’Istituto per l’analisi delle politiche familiari;
l’on. Domenico Menorello, Coordinatore dell’Agenda pubblica ‘Ditelo Sui Tetti’, che accomuna oltre cento associazioni, esponente del Comitato nazionale di bioetica (in collegamento video).
L’iniziativa intende così allargare ulteriormente le adesioni all’importante documento scientifico, facendo il punto sulla diffusione dell’ideologia gender e i suoi rischi per i minori [2] , nonché sulle limitazioni alle libertà personali che l’accompagnano: in questo modo il Manifesto Europeo si apre ad una dimensione internazionale!
La stampa e la cittadinanza sono invitati a partecipare!
Ufficio stampa Non Si Tocca la Famiglia
Roma 3 dicembre 2024
[1] Il prof. Cortés, ex deputato ed attivista, è stato condannato in Messico per aver difeso in un twitter la libertà di educazione e religiosa contro le proposte liberticide,
presentate alla Camera dall’on. Salma Luévano – che bollavano l’insegnamento cristiano (e biologico) sulla sessualità, come un discorso d’odio – e aver definito un “uomo” il deputato transgender, utilizzando nei suoi confronti pronomi maschili.
Cfr. Luca Volontè, Messico: condannato per un pronome dalla dittatura trans, www. lanuovabq.it, 18.05.2023.
[2] Dal ripensamento in atto anche in Italia, è nato in marzo un servizio multidisciplinare di consulenza: per giovani che presentano difficoltà nella strutturazione della propria identità personale e di genere e le loro famiglie. La dott. Giusy D’Amico ha definito l’iniziativa una finestra di speranza e in un’intervista online al dott. Federico Tonioni, uno dei responsabili del Centro, gli ha dato modo di smentire l’utilizzo da parte dell’équipe di farmaci e tanto meno di interventi chirurgici, cioè degli stessi discutibili metodi che hanno causato in gennaio un’ispezione al Careggi di Firenze, nonché la chiusura della Tavistock a Londra. Cfr. Lucia Comelli, All’Ospedale Gemelli di Roma si apre una finestra di speranza per chi soffre di disturbi identitari: gli interventi di Giusy D’Amico e del dott. Federico Tonioni, www.sabinopaciolla.com, 20.03.2024.