Nei giorni scorsi il procuratore Luca Tescaroli ha aperto un fascicolo in cui si ipotizza (per ora contro ignoti) il reato di offesa all’onore e al prestigio del presidente della Repubblica, ai sensi dell’articolo 278 del codice penale, dopo la comparsa all’esterno del tribunale di Prato di uno striscione con scritto “Elon Musk ha ragione, toghe rosse andatevene”.
L’apertura del fascicolo non è tanto una conseguenza di questo gesto compiuto della Rete dei Patrioti, ma di un post apparso mercoledì 20 novembre scorso sulla pagina Facebook del gruppo di destra Etruria 14 nel quale compaiono affermazioni ritenute lesive dell’onore del presidente della repubblica Sergio Mattarella.
Quest’ultimo, come riportato nella nota della procura, viene indicato dai contestatori in questione come autore di un “improbabile sovranismo” e “sempre pronto a obbedire agli Usa quando ci impongono di sostenere l’Ucraina contro i nostri interessi, per poi riscoprirsi patriota e sovranista solo quando un americano afferma il nostro diritto di difendere i confini senza ingerenze da parte di una magistratura politicizzata”.
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