A mille giorni dall’inizio della guerra tra Ucraina e Russia, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni torna a schierarsi convintamente al fianco di Kiev. Una presa di posizione ferma e affatto scontata visto che sul G20 di Rio de Janeiro incombe l’ombra di Donald Trump, convitato di premier del summit.
In un rapido punto stampa fuori dal suo albergo, affacciato sulla costa di Cobacabana ma con una favela alle spalle, la presidente del Consiglio si spinge a ‘difendere’ la decisione degli Usa di inviare missili a Kiev pungendo ancora una volta Vladimir Putin, pur marcando le distanze con quanto deciso a Roma, che supporta l’Ucraina con sistema di difesa aerea, scudo alla popolazione alle infrastrutture.
Per questo, “finché c’è una guerra in Ucraina noi siamo a fianco dell’Ucraina”, dice la presidente del Consiglio, confermando la volontà, a fine anno, di dare disco verde al decreto in scadenza che consente l’invio di armi a Kiev anche nel 2025. Un messaggio chiaro anche a chi, nella sua maggioranza -leggi Lega- si mostra freddo all’idea di continuare a battere la strada portata avanti finora. Seppur anche Matteo Salvini, sul dl che proroga l’invio di armi anche all’anno prossimo, abbia proprio oggi ricordato che “i voti della Lega non sono mai mancati, le armi per difendersi, come gli aiuti umanitari, gli aiuti economici, li abbiamo sempre giustamente sostenuti sia in Italia che in Europa”. Adnkronos