“So dove abiti, ti ammazzo”, romeno perseguita un prete

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Da quasi un anno era finito nel mirino di un romeno 39enne senza fissa dimora che, secondo le accuse, non perdeva occasione per ossessionare la sua vittima: un parroco di una chiesa riminese. Il sacerdote, da dicembre 2023, sarebbe stato continuamente molestato dall’uomo e, ogni volta, era costretto a chiedere l’intervento delle forze dell’ordine per allontanare lo straniero. Il 39enne, dal canto suo, ogni volta diventava sempre più aggressivo minacciando di morte la vittima: “So dove abiti, ti ammazzo, te la faccio pagare”.

Intimidazioni che erano arrivate anche quando il parroco si trovava davanti ai suoi parrocchiani e a famiglie con bambini. Secondo la denuncia, inoltre, in un’occasione il romeno avrebbe anche afferrato e strattonato la sua vittima che, in passato, si era prodigato per aiutarlo economicamente e accoglierlo nei momenti di difficoltà.

L’escalation di aggressività ha preoccupato profondamente il sacerdote che, temendo per la propria incolumità, è stato costretto a modificare le sua abitudini di vita per evitare il 39enne. Nonostante l’invito a non farsi più vedere nella parrocchia il romeno, che sarebbe dedito all’abuso di alcol, non solo ha ignorato ma, come poi denunciato, si sarebbe introdotto diverse volte nell’abitazione del parroco all’insaputa di questi. La presunta vittima è stata così costretta a sporgere una prima denuncia per tentata estorsione ma, la querela, non ha avuto altro effetto che acuire maggiormente l’aggressività del senzatetto. L’uomo, infatti, lo scorso agosto era tornato a minacciare di morte il parroco: “Devi ritirare la denuncia, altrimenti vengo ad ammazzarti”.

Invece di calmarsi, la situazione è ulteriormente peggiorata richiedendo diverse volte l’arrivo delle forze dell’ordine per allontanare il 39enne dalla parrocchia ma, dopo ogni intervento, l’uomo tornava puntualmente a infastidire il sacerdote cercando di affrontarlo. Vista la situazione, il sostituto procuratore Luca Bertuzzi ha chiesto e ottenuto dal gip Raffaele Deflorio la misura cautelare del divieto di avvicinamento del romeno, difeso d’ufficio dall’avvocato Giordano Varliero, al quale è stato applicato il braccialetto elettronico. Il senzatetto, quindi, non potrà più avvicinarsi a meno di un chilometro dalla sua vittima e, allo stesso tempo, non potrà contattarla con qualunque mezzo.
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