Libertà di espressione, Vannacci: ‘Italia come l’Iran’

generale Roberto Vannacci

“La libertà di espressione è un caposaldo della democrazia e un paese non può definirsi libero se una persona viene sospesa per aver pubblicato un libro”

www.affaritaliani.it  – “Felice della decisione del Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale Militare di Roma che ha disposto l’archiviazione del procedimento penale militare a mio carico per l’ipotizzato reato di truffa militare, accogliendo integralmente la richiesta avanzata dalla Procura Militare di Roma. Tale procedimento era stato instaurato in riferimento a una presunta truffa concernente le indennità di missione legate alla presenza di mia moglie in Russia, allorché ricoprivo la carica di Addetto per la Difesa presso l’Ambasciata d’Italia a Mosca e tanto aveva fatto parlare la stampa che aveva addirittura ed erroneamente ipotizzato che fossi stato anche perseguito per il delitto di peculato”, afferma ad Affaritaliani.it il generale Roberto Vannacci, eurodeputato della Lega, commentando la sua sospensione dall’esercito per undici mesi con stipendio dimezzato.

“Prendo invece atto della decisione del Tar che non condivido e preannuncio che ci rivolgeremo al Consiglio di Stato sino ad arrivare alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo qualora fosse necessario. La libertà di espressione è un caposaldo della democrazia e un paese non può definirsi libero se una persona viene sospesa per aver pubblicato un libro, neanche se in quel testo avesse scritto le assurdità più astruse ed inconcepibili. È l’Iran che obbliga al confino e alla fuga i vari Salman Rashdie per il reato di aver pubblicato i Versetti Satanici, non certo un paese come l’Italia che si professa libero e democratico.

Sempre convinto e determinato a combattere per la giusta causa e per la libertà di espressione di tutti i militari. Constato con non troppa sorpresa che, sui giornali, la notizia principale che oggi mi riguarda è il rigetto del mio ricorso al TAR contro la sanzione disciplinare inflitta per il mio libro. Mentre invece passa quasi sotto silenzio – e sicuramente lontana dai titoli – la notizia ben più rilevante dell’archiviazione del procedimento penale per truffa militare”.

“Quando questo procedimento era stato avviato, però, aveva suscitato grande scalpore, attirando l’attenzione di tutti i media e diventando un caso su cui si sono spese pagine e commenti ipotizzando addirittura la produzione di fatture false, l’uso illegittimo di una auto di servizio e la percezione di indennità non dovute. Ora che quel procedimento è stato chiuso con un’archiviazione, richiesta dalla stessa Procura, il fatto sembra aver perso quasi del tutto il suo interesse. Chiedetevi voi come mai questa discrepanza nel trattamento mediatico, che tende a dare ampio risalto ad aspetti marginali mentre ne ignora altri che riguardano temi ben più importanti per la mia reputazione”, conclude Vannacci.