Violenze degli antifascisti, D’Alema: “la marcia Casapound a Bologna vista come provocazione”

d'alema i talebani non sono terroristi

“Chi ha responsabilità di governo avrebbe un dovere in più di moderare il proprio linguaggio”: Massimo D’Alema lo ha detto a In altre parole, la trasmissione condotta da Massimo Gramellini su La7, in riferimento ai commenti del centrodestra su quanto successo a Bologna sabato 9 novembre, quando un corteo antifascista si è scontrato con poliziotti in tenuta antisommossa.

“Questi sono aspetti della decadenza della vita politica – ha proseguito l’ex presidente del Consiglio -. La marcia di Casapound a Bologna è stata vista come una provocazione. Forse il governo, che è così attento a proibire le manifestazioni pro Palestina, poteva intervenire anche sulla marcia di CasaPound. Ci sono dei simboli che è bene non evocare. Il neofascismo evoca una risposta e tocca corde profonde. Il governo dovrebbe essere cauto e attento”.

Stando alle sue parole, insomma, la responsabilità delle violenze che hanno incendiato le strade di Bologna sarebbe in parte anche dell’esecutivo. “La violenza non aiuta mai, il fatto che si crei un clima di tensione genera paura e favorisce chi sta al potere. Quindi, ho molte ragioni per essere preoccupato”, ha aggiunto.

E ancora: “Chi governa questo Paese non mi piace. Sarebbe saggio anche per loro cercare di nascondere questa matrice, sarebbe saggio presentarsi in un modo diverso. Invece ho l’impressione che vogliano mostrare le loro origini peggiori. Da questo punto di vista, non penso che si debba avere paura. Penso che questo li porterà a essere sconfitti”.
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