Il dopo voto è sempre dedicato all’analisi delle cause di una vittoria o di una sconfitta. E’ certo che negli Usa, dopo la debacle della candidata del Democratici, Kamala Harris, nel partito sia stata avviata una sorta di presa di coscenza dei passi falsi compiuti che rischia di trasformarsi in una caccia all’uomo. Dopo le indiscrezioni dello staff della vicepresidente, che nella prima ora incolpava il presidente in carica, Joe Biden, di non aver appoggiato degnamente la candidata dem, oggi al coro si aggiunge la deputata, Nancy Pelosi.
Intervistata dal New York Times, l’ex speaker della Camera ha detto che sarebbe stato meglio per il Partito Democratico se il presidente Biden avesse abbandonato prima la campagna e il partito avesse poi organizzato le primarie per sostituirlo.
L’accusa di Pelosi a Biden
“Se il presidente avesse lasciato prima, forse ci sarebbero stati altri candidati in corsa”, ha detto Pelosi durante un’intervista con Lulu Garcia-Navarro, conduttrice di The Interview, un podcast del Times. “La previsione era che, se il Presidente si fosse fatto da parte, ci sarebbero state delle primarie aperte”.
“E come ho detto, Kamala avrebbe potuto, penso che avrebbe fatto bene e sarebbe stata più forte in futuro. Ma non lo sappiamo. Non è successo. Viviamo con quello che è successo. Poiché il Presidente ha appoggiato immediatamente Kamala Harris, ha reso quasi impossibile lo svolgimento delle primarie in quel momento. Se fosse stato molto prima, sarebbe stato diverso”, ha ancora lamentato.
Negli ambienti della politica democratica americana si dice che sia stata proprio Pelosi a guidare la spinta dei democratici per estromettere Biden, che ha finito per abbandonare la corsa alla fine di luglio dopo settimane di pressione a seguito dello scarso risultato nel dibattito contro Donald Trump.
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