Tablet connessi a internet ai detenuti? Sappe: “Pericoloso, proposta preoccupante”

carcere minorile

Tablet con accesso a Internet come strumento educativo e riabilitativo per i detenuti: è la proposta di riforma avanzata dalle Camere Penali Internazionali che verrà presentata giovedì 14 novembre alla Camera dei Deputati in occasione dell’incontro ‘Verso gli Stati Generali della Sicurezza 2025’ (in cui saranno presenti, tra gli altri, Ettore Rosato, segretario del Copasir e rappresentanti di Governo della Difesa e dell’Interno).

La riforma si basa sulla convinzione che l’accesso alla rete sia un diritto umano fondamentale, necessario per lo sviluppo culturale e professionale, e ne promuove l’estensione anche ai detenuti, nel rispetto della dignità e della riabilitazione”, spiegano i proponenti assicurando che la connessione alla rete dei device concessi ai detenuti sarà ovviamente “sotto stretto controllo”.

Capece (Sappe): “Pericoloso, proposta preoccupante”

“Una proposta che preoccupa”, afferma all’Adnkronos, Donato Capece, il segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria – Sappe, pigando che “strumenti di questa portata all’interno delle carceri potrebbero essere pericolosi. Il rischio è che i detenuti possano superare i limiti di controllo e dall’interno governare le azioni criminali sul territorio”. Peraltro,”gli agenti della polizia penitenziaria avrebbero un ulteriore compito, ma sarebbe davvero difficile poter controllare tutti i detenuti ai quali verrebbero dati questi mezzi di comunicazione. Stiamo quindi attenti a dotare i detenuti di tablet”, conclude Capece. Adnkronos

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