La candidata democratica sta lavorando al suo discorso che terrà dalla Howard University, alle 16 ora di Washington, le 22 in Italia, e ”implorerà i suoi sostenitori perché accettino il risultato delle elezioni”, come riferiscono suoi assistenti alla Cnn, spiegando che Harris chiederà anche al Paese di lavorare insieme per trovare ”un terreno comune”.
Intanto, però, tra i dem rischia di decollare un regolamento di conti. Il presidente uscente Joe ”Biden ha molte responsabilità per questa” sconfitta elettorale. E ”francamente dovrebbe assumersi le sue responsabilità”, dice alla Cnn un funzionario della campagna di Harris che, restando anonimo, ha dato voce al malcontento di molti democratici. Innanzitutto, a Biden viene contestato di aver cercato una rielezione per un secondo mandato, senza mantenere la promessa fatta durante la campagna elettorale del 2020, quando si era presentato come un presidente di “transizione”, un “ponte”.
I democratici ritengono infatti che, se da subito Biden avesse deciso di non ricandidarsi, ci sarebbe stata una competizione serrata alle primarie per scegliere il nuovo candidato del partito alla presidenza. Quel candidato, poi, avrebbe avuto il tempo e la possibilità di organizzare e condurre la propria campagna elettorale. Restando in corsa, e accettando di ritirarsi solo dopo la pressione di molti democratici e a pochi mesi dell’Election Day, Biden non ha quindi lasciato altra scelta ad Harris se non quella di correre una corsa insolitamente breve.
Il partito democratico non ha mai avuto l’opportunità di decidere, si è lamentato il funzionario citato dalla Cnn, se la vicepresidente fosse davvero la candidata più forte da presentare contro Trump. Alla fine, la corsa di Harris di pochi mesi verso il giorno delle elezioni è stata “la campagna di Biden con nuovi poster”, ha detto il funzionario. Adnkronos