A scatenare la nuova bufera sono stati i giudici della sezione migrazione del tribunale di Catania che si occupa di protezione internazionale
A firmare, singolarmente i cinque provvedimenti, sono stati tre dei sei togati: Massimo Escher, Rosario Cupri e Stefania Muratore. Non hanno convalidato i trattenimenti di cinque migranti tre originari di Egitto e due del Bangladesh arrivati a Pozzallo. Egitto e Bangladesh non sono stati ritenuti Paesi sicuri nonostante il decreto legge varato pochi giorni fa dal governo Meloni.
“Non c’è libertà di parola o di stampa” – ha scritto il giudice Escher riferendosi al paese nordafricano. “Si utilizza la tortura e la pena di morte, non c’è equità di genere o libertà di religione, si perseguitano gli oppositori politici” – ha aggiunto nel provvedimento di dodici pagine. Ritenendo che il decreto varato dall’Esecutivo, “non esime il giudice dall’obbligo di una verifica della compatibilità” di quest’ultimo “con il diritto dell’Unione europea e con le decisioni della Corte di Giustizia”. Un convincimento condiviso dagli altri due colleghi che ha riacceso lo scontro tra magistratura e governo.
www.rainews.it