Manovra, così gli extraprofitti delle banche si sono trasformati in un prestito allo Stato da 3,5 miliardi
Il governo Meloni ha approvato in Consiglio dei Ministri il testo definitivo della prossima manovra finanziaria. Si tratta di una misura complessiva da 30mld, cifra superiore rispetto a quanto si ipotizzava di 5-6mld. Il totale complessivo è frutto anche della decisione di fare tagli lineari ai ministeri del 5% e del contributo delle banche. Nel documento scritto nella tarda notte di ieri compare un capitolo dedicato proprio alle banche.
Si parla di un contributo degli istituti di credito quantificato tra i 3 e i 3,5 mld in due anni. Ma non si tratta della tanto discussa tassa sugli extraprofitti ma solo di un prestito. Questo – riporta Il Sole 24 Ore – è il punto di equilibrio raggiunto nella tarda mattinata di ieri tra gli esponenti del settore del credito, rappresentati dall’Abi, e i tecnici del ministero per l’Economia. In realtà a metà giornata i numeri ancora non erano definiti e le cifre ballavano di qualche centinaio di milioni, ma l’ordine di grandezza era chiaro.
Il contributo delle banche che, va ricordato, si configura come un anticipo di cassa e quindi dovrà essere recuperato, prevede il rinvio delle deduzioni su svalutazioni di crediti, avviamenti e svalutazioni legate all’introduzione dei principi Ifrs9. Rinvio – prosegue Il Sole – che sarà fatto per due annualità: il 2025 e il 2026.
Il confronto tra esponenti dell’Abi e quelli del ministero per l’Economia è stato avviato nelle scorse settimane e lunedì ha avuto un’improvvisa accelerazione, perché il governo ha deciso di portare all’approvazione del consiglio dei ministri il testo della manovra, diversamente rispetto a quanto previsto in un primo momento. Questa accelerazione ha costretto i rappresentanti delle banche a lavorare fino a notte inoltrata per affinare i calcoli e arrivare ai conteggi finali. Il contributo trattenuto con il rinvio delle deduzioni verrà recuperato gradualmente dalle banche nell’arco del triennio successivo alle due annualità, dunque tra il 2027 e il 2029. www.affaritaliani.it