Un altro casco blu è stato ferito nel sud del Libano, è il quinto in due giorni. Lo fa sapere l’Unifil
“Ieri sera, un peacekeeper presso il quartier generale dell’Uifil” a Naqura “è stato ha subito colpi di arma da fuoco a causa di attività militari in corso nelle vicinanze… Non conosciamo ancora l’origine del colpo”, si legge in una nota in cui si precisa inoltre che le condizioni del peacekeeper sono “stabili”. Il comunicato Unifil spiega che la scorsa notte sono stati sparati colpi di arma da fuoco contro il quartier generale della missione Onu a Naqoura e si limita a indicare “attività militari in corso nei dintorni”. “Il militare è stato sottoposto a un intervento chirurgico per la rimozione di un proiettile all’ospedale della missione ed è in condizioni stabili”.
Unifil: molti danni subiti finora alle nostre postazioni
Il portavoce dei Caschi Blu Andrea Tenenti afferma che gli scontri fra Israele e Hezbollah nel sud del Libano hanno inflitto “molti danni” alle postazioni dell’Unifil. “Proprio ieri sera, sulla posizione delle forze di peacekeeping ghanesi, appena fuori, l’esplosione è stata così forte che ha distrutto alcuni dei container all’interno in modo molto grave”. Lavorare è “molto difficile perché ci sono molti danni, anche all’interno delle basi”, ha aggiunto.
Unifil mette in guardia da conflitto “con impatto catastrofico”
Andrea Tenenti ha detto all’AFP di temere “molto presto” un possibile “conflitto regionale con un impatto catastrofico per tutti”. “Non esiste una soluzione militare”, ha detto chiedendo “discussioni a livello politico e diplomatico” per “evitare la catastrofe”. “Il conflitto tra Hezbollah e Israele non è solo un conflitto tra due paesi, ma molto presto potrebbe diventare un conflitto regionale con un impatto catastrofico per tutti”, ha aggiunto.
Negoziati in corso per condanna Ue su attacchi a Unifil
I “tentativi” per arrivare ad una dichiarazione a 27 di condanna per gli attacchi di Israele alle postazioni dell’Unifil in Libano “sono in corso” ma non sono ancora “completi”. Lo dichiarano diverse fonti europee. In vista poi del Consiglio Europeo della prossima settimana proseguono i negoziati sulle conclusioni. “Le discussioni rimangono complicate, con la maggior parte degli Stati membri che chiede un linguaggio forte sulla situazione attuale, in particolare sugli attacchi contro l’Unifil e le violazioni del diritto umanitario internazionale, mentre alcuni (pochi) Stati membri vogliono avere un linguaggio più morbido”, spiega un diplomatico.
Israele non si ferma
Intanto l’ Idf fa sapere che le loro forze continueranno a ”colpire le postazioni di Hezbollah” nel Sud. Il portavoce Avichay Adraee su ‘X’ sta invitando i residenti a non fare ritorno nelle loro case ”fino a ulteriore avviso”. Sarà l’Idf a comunicare quando sarà ”sicuro” rientrare, ha aggiunto.
TiscaliNews