FUSIONE FREDDA: CHIUDE LABORATORIO ITALIANO PUNTO DI RIFERIMENTO NEL MONDO
“Congelata” la fusione nucleare fredda in Italia
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Il dottor Francesco Celani, fisico e ricercatore ospite dell’Istituto di Fisica di Frascati già vice presidente della International Society of Condensed Matter Nuclear Science, lavora da anni ad un sistema di produzione energetica, la LENR, Low Energy Nuclear Reactions, (Fusione nucleare fredda) un sistema a basso impatto ambientale e con costi molto ridotti.
L’aspirazione di Celani, come di altri scienziati che in tutto il mondo lavorano a questa tecnologia, è di arrivare a realizzare un prototipo di generatore, diciamolo pure, un piccolo reattore nucleare per soddisfare il bisogno energetico di ogni famiglia o azienda. Insomma, produrre energia in modo autonomo.
Già nel 2017, il dottor Celani, raggiunta l’età della pensione, rischiò la chiusura del suo laboratorio presso l’Istituto di Fisica Nucleare di Frascati, ma ci furono appelli di scienziati di tutto il mondo, tra cui il premio Nobel per la fisica Brian Josephson, che riuscirono a impedire l’interruzione dei suoi esperimenti.
Nel 2020 il laboratorio dell’Istituto di Fisica Nucleare di Frascati è entrato nel progetto dell’Unione Europea “Clean HME”. Un progetto per sviluppare una nuova fonte energetica pulita, sicura, compatta, e molto efficiente basata su sistemi di idrogeno-metallo e plasma. Ma, non si comprende come e perché questo laboratorio si è ritirato dal progetto “Clean HME” dove, grazie a Celani, avrebbe potuto ottenere grandi risultati rispetto ad altri laboratori di altri paesi e scienziati. Come al solito, in questo Paese, quando qualcosa funziona, si chiude.