Non si placano le polemiche tra Matteo Bassetti, direttore della clinica di Malattie infettive del San Martino di Genova, e la polizia locale
A intervenire nel dibattito oggi, lunedì 7 ottobre, è la segreteria nazionale del Sindacato unitario lavoratori polizia locale che invita il medico a scusarsi per aver “tentato di ridicolizzare e screditare l’immagine e la professionalità della polizia locale di Genova in particolare e della categoria in generale”.
Le polemiche dei giorni scorsi: cos’era successo
Riavvolgiamo il nastro: le polemiche sono iniziate la settimana scorsa quando Bassetti ha ricevuto un ammonimento della polizia locale a causa della festa di compleanno del figlio. In sintesi, gli agenti hanno bussato alla porta per dire che il volume della musica era troppo alto. Bassetti, in un video diffuso sui social, ha attaccato la locale: “Da cittadino genovese e italiano mi chiedo se lo stesso trattamento sarebbe avvenuto nei vicoli o in altre zone della città. La sensazione è che qui si sia deboli coi forti e molto forti con deboli”.
A stretto giro era arrivata la risposta dell’assessore comunale alla Sicurezza Sergio Gambino che aveva replicato che l’atteggiamento del medico “può creare tensioni verso gli agenti e percezioni falsate, ma è anche scorretto a livello operativo”.
Finita qui?
Macché: nel fine settimana nuovo botta e risposta tra Bassetti e Gambino a causa della polemica sulla musica alta in Darsena, in occasione di un evento della Genova Jeans Week.
Il Sulpl: “Bassetti svilisce l’operato di chi ogni giorno rischia sulla strada”
Sul caso oggi, lunedì 7 ottobre, interviene anche il Sindacato unitario lavoratori polizia locale che definisce la vicenda una “breve storia triste”: “Sono chiaramente esternazioni (quelle di Bassetti, ndr) di chi dall’alto del suo piedistallo, grazie alla visibilità acquisita durante la pandemia, pensa di poter attaccare gratuitamente e in modo superficiale una categoria di lavoratori e lavoratrici che ogni giorno rischiano la vita e subiscono aggressioni anche gravi, proprio per contenere la delinquenza dilagante e contribuire validamente alla sicurezza delle nostre città e anche di cittadini irriconoscenti come Bassetti”.
Continua Miriam Palumbo della segreteria Sulpl nazionale: “L’operato dei colleghi è indiscutibile. Hanno solo fatto il loro dovere, con umiltà e senso del dovere. E sicuramente se la chiamata fosse arrivata da un quartiere meno tranquillo, sarebbero intervenuti ugualmente, ci lavorano ogni giorno, senza paura. Probabilmente trovandosi dinanzi al professore i colleghi si sarebbero dovuti tappare le orecchie e fingersi sordi. E invece hanno scelto semplicemente di adempiere al loro dovere. Basta semplicemente rispettare le regole, come tutti i comuni mortali e ammettere di aver sbagliato. Sbagliare è umano, perseverare è diabolico”.
La nota termina con un appello che è anche una richiesta di scuse
“Un personaggio pubblico del suo livello, con un pizzico di umiltà potrebbe insegnare che chiedere scusa si può e si deve. Così potrebbe essere d’esempio per tutti i suoi follower e non solo”. E infine: “Svilire, ridicolizzare, sminuire l’operato di chi ogni giorno rischia su quelle strade è ingiusto e per nulla lodevole. Bisogna sempre pensare alle conseguenze. Fomentare odio e disprezzo verso una categoria che pur senza gli stessi strumenti, diritti e tutele delle altre forze di polizia a ordinamento statale, ogni giorno da il massimo per tutelare la sicurezza urbana, utilizzando i social e la propria notorietà, non le rende onore. Eppure la sua categoria, al pari della nostra, vive momenti difficili, soprattutto in termini di aggressioni”.
www.genovatoday.it