Un vescovo e un imam che si abbracciano dopo essersi posti reciprocamente sulle spalle un telo termico
TREVISO, 05 OTT – È l’immagine forte della veglia di preghiera “Ascoltiamo il silenzio” che si è svolta ieri sera a Treviso, dedicata all’aiuto ai migranti. Il momento di preghiera viene proposto da 11 anni dalla Caritas tarvisina in ricordo di chi muore in mare e lungo le altre vie della migrazione, in occasione dell’anniversario del naufragio del 2013 a poche miglia da Lampedusa. Il vescovo Michele Tomasi ha ricordato che “oggi molti vorrebbero che il grido dei migranti smettesse, perché dà fastidio, perché mette in difficoltà i sistemi economici e gli equilibri internazionali.
Ma noi vorremmo che questa voce, di tutti quelli che nel mondo si mettono in cammino, venisse sentita dai grandi e dai potenti, che potessero ascoltare quel grido e guardare quegli occhi. Preghiamo con insistenza il Signore, diamo voce noi a quel grido di aiuto, perché possiamo accogliere e godere della fraternità con tutti”, ha concluso.
Sallahdine Mourchid, imam dell’associazione culturale islamica Attawasol, di Montebelluna (Treviso), ha messo in luce “i valori di misericordia e compassione che ci uniscono tutti come esseri umani, indipendentemente dalla nostra fede ed etnia. La migrazione è parte dell’esperienza umana e Dio benedice gli sforzi di coloro che migrano in cerca di giustizia e sicurezza, e ascolta il grido di coloro che soffrono; nel Corano si invita alla misericordia e alla solidarietà verso ogni essere umano”. Al termine, il vescovo e l’imam hanno consegnato a tutti i partecipanti un pezzettino di telo termico e un’immagine di Maria. (ANSA)