Musica troppo alta, arriva la polizia locale a casa di Bassetti

Matteo Bassetti
Bassetti in un frame del video e un’auto della polizia locale di repertorio

Musica troppo alta, con relative polemiche, alla festa del figlio di Matteo Bassetti, direttore di Malattie infettive del San Martino di Genova

Il professore ha ricevuto la visita degli agenti della polizia locale nella sua residenza in Albaro e ha polemizzato sui social, scagliandosi contro la gestione della sicurezza in città, a stretto giro di posta è arrivata anche la replica dell’assessore Sergio Gambino, che ha difeso l’operato degli agenti.

Bassetti: “deboli coi forti e forti coi deboli”

“Mi è stato fatto un ammonimento – attacca Bassetti mostrando il verbale – perché alle 23:30 festeggiavo il compleanno di mio figlio a casa. Una musica leggerissima che non dava fastidio a nessuno. La polizia municipale ha suonato alla porta, ovviamente sollecitata da qualcuno, dicendomi che il volume era troppo alto”.

Il professore poi allarga il raggio: “Da cittadino genovese e italiano mi chiedo se lo stesso trattamento sarebbe avvenuto nei vicoli, in via del Campo, in via Pré o in altre zone della città. La sensazione – sostiene – è che qui si sia deboli coi forti e molto forti con deboli, e questa non è la città in cui vorrei vivere. Nel nostro quartiere abbiamo visto la polizia municipale fermare ragazzini che non avevano fatto niente, mentre in altri dove succedono cose ben più gravi non viene fatto nulla. Io vorrei vivere in una città dove la sicurezza è garantita in egual modo ovunque. Ma qui – ribadisce Bassetti – prosegue imperterrita la regola del deboli coi forti e forti coi deboli”.

La ricostruzione dell’assessore Gambino

L’assessore comunale a sicurezza e polizia locale, Sergio Gambino, ha replicato: “Voglio rassicurare il prof Bassetti e tutti i cittadini che la Polizia Locale opera con equità e professionalità in ogni quartiere, senza distinzioni. L’intervento è avvenuto a seguito di un esposto in cui si lamentava l’impossibilità di riposo a causa del volume elevato della musica – specifica Gambino -. La chiamata è giunta alla sala operativa della Polizia Locale alle 23.38 e gli agenti sono giunti sul posto a mezzanotte. Dopo aver verificato da dove provenisse il frastuono, hanno citofonato più volte senza esito poiché il volume dell’impianto sovrastava il suono del campanello. L’ingresso è stato possibile solo a seguito della mediazione di un partecipante alla festa che si trovava nel giardino. Come da regolamento, è stato chiesto di limitare il rumore anche a fronte della presenza di una casa di riposo adiacente alla villa. Il professor Bassetti ha reagito inveendo contro gli agenti e screditando il corpo della polizia locale”.

“Crea tensioni e percezioni falsate verso gli agenti”

L’assessore ha spiegato che è stato applicato l’istituto dell’ammonimento secondo il regolamento di polizia urbana, che reca il divieto di disturbo e che impone di cessare la molestia prima di incorrere in una sanzione in caso di rifiuto. “Quanto da lui affermato – prosegue Gambino – non solo può creare tensioni verso gli agenti e percezioni falsate, ma è anche estremamente scorretto a livello operativo: per quanto riguarda il centro storico a cui si fa riferimento nel video, infatti, la polizia locale ha intensificato i controlli per garantire sicurezza e decoro. Solo nell’ultima settimana, sono stati effettuati numerosi interventi che hanno portato all’arresto di quattro persone per furto e tentato furto, oltre a due arresti per spaccio di sostanze stupefacenti. Inoltre, sono state installate oltre mille telecamere proprio per monitorare al meglio l’intera zona”.

Gli interventi per disturbo della quiete pubblica

Nello specifico Gambino ricorda che “da gennaio 2024 sono stati effettuati 1.622 interventi per disturbo della quiete pubblica, di cui 204 nel centro storico; sono state emesse 126 sanzioni in tutta Genova, di cui 30 nei vicoli e 27 ammonimenti di cui 2 nel centro storico. Le regole valgono per tutti, ragazzini compresi, gli agenti lavorano ogni giorno per mantenere l’ordine in tutta la città, e continueranno a farlo. Tranquillizzo Bassetti: non serve cambiare città, ma forse ammettere che talvolta, anche senza cattiva fede, si può sbagliare e che chiunque, facendo parte di una comunità equa, possa essere per questo ammonito”.
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