Procura Verona, ‘più espulsioni contro microcriminalità straniera’

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Anche Verona fa i conti con una microcriminalità che aumenta, ed “è indubbio – dice il Procuratore capo Raffaele Tito – che un rilevante numero di reati viene commesso da persone di nazionalità straniera, che non si sono volute o non hanno potuto integrarsi”. Il carcere, osserva il magistrato, “non è un deterrente” e le misure repressive “non spaventano affatto” quel turn over di persone ben conosciute dalle forze di polizia “che periodicamente entrano ed escono dal carcere”. Per questo, afferma Tito, “è giunto il tempo di impegnare tutte le forze delle istituzioni per dar corso in maniera decisa a tutte quelle diverse forme di espulsioni dallo Stato che l’ordinamento giuridico oggi prevede, e che invece non si realizzano mai in concreto”.

E’ uno dei passaggi della relazione inviata da Tito al procuratore generale della Repubblica di Venezia Federico Prato per l’inaugurazione dell’anno giudiziario 2025.

“La immigrazione irregolare – rileva il procuratore – non è affatto tutta uguale, non tutti coloro che giungono illegalmente nel nostro Paese fuggono da persecuzioni o da situazioni di grande povertà e degrado sociale. E’ dato invece di riscontrare una immigrazione significativa in termini numerici di persone che non hanno (e non avevano al momento di partire) nessuna intenzione di rispettare le regole di un ordinario vivere civile”.

Per quanto riguarda l’andamento giudiziario di Verona, vi è un aumento delle notizie di reato: i fascicoli d’indagine nei confronti di persone note sono cresciuti da 5.594 a 6.815. Resta stabile l’andamento degli omicidi volontari e di quelli colposi, mentre i reati contro il patrimonio “sono in preoccupante aumento”. (ANSA).