Libano: dopo i cercapersone, esplodono anche walkie-talkie e pannelli solari

Libano: dopo i cercapersone, esplodono anche walkie-talkie e pannelli solari

“Continueremo come in tutti i giorni passati con le nostre benedette operazioni a sostegno” della Striscia di Gaza. A dirlo sono i miliziani libanesi di Hezbollah dopo la mortale raffica di esplosioni di cercapersone che il gruppo sciita sostenuto dall’Iran ha attribuito a Israele. “Questo percorso è in atto e separato dalla dura resa dei conti che il nemico criminale deve attendere per il suo massacro” di martedì, ha affermato Hezbollah in una dichiarazione rilasciata su Telegram.

Il governo libanese ha diffuso poco fa le generalità dei tre civili uccisi, di cui due minori e una donna, nell’attacco contro miliziani di Hezbollah e attribuito a Israele. Secondo il ministero della Salute libanese si tratta di Fatima Abdallah, 10 anni, della regione di Baalbeck, e di Muhammad Bilal, della periferia sud di Beirut. L’infermiera Atta Dirani è stata colpita mentre lavorava in ospedale. In tutto si registrano migliaia di feriti, centinaia dei quali in condizioni gravi.

I walkie-talkie esplosi in diverse città del Libano sono stati acquistati da Hezbollah cinque mesi fa, quasi nello stesso periodo in cui sono stati acquistati i cercapersone che sono deflagrati martedì causando la morte di almeno 12 persone.

In Libano, nella città di Sidone e in altre località meridionali, si registrano esplosioni di sistemi collegati ai pannelli solari e di macchine per le impronte digitali. Lo riferiscono media locali a Beirut.
Secondo fonti della tv saudita al Hadath, circa 500 miliziani di Hezbollah sono rimasti accecati in seguito all’esplosione dei loro cercapersone ieri in Libano e a Damasco.

Il ministro degli Esteri libanese Abdallah Bou Habib ha affermato che l’esplosione di centinaia di cercapersone e walkie talkie potrebbe essere il presagio di un conflitto più ampio in Medioriente. Secondo l’agenzia di stampa nazionale libanese, ripresa da Al Jazeera, il ministro ha messo in guardia sulla gravità dell’incidente “perché arriva dopo le minacce israeliane di ampliare il raggio d’azione della guerra con il Libano, il che farebbe precipitare la regione in un ciclo di violenza piu’ ampio e darebbe il segnale di una guerra più ampia”.
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