La denuncia di un militare: lettera aperta

giustizia

Riceviamo e pubblichiamo

Lettera aperta
Sono Giovanni Bertolini, un militare incensurato dell’Esercito Italiano di 50 anni, che sta vivendo una devastante ed allucinante esperienza giudiziaria per un reato che non ha mai commesso. poiché il fatto denunciato non è mai avvenuto, ma è originato da una falsa denuncia, facilmente riconoscibile come tale, fabbricata da infedeli appartenenti alle FF.OO e portata avanti da un P.M. in cerca di gloria.

L’accusa che mi è stata mossa, in mancanza di prove sia sulla veridicità dell’accaduto che sulla mia responsabilità si sarebbe verificata il 30 Aprile dell’anno 2018. In quella data effettivamente mi trovavo in una strada di quel centro abitato per prenotare degli esami specialistici presso il locale ospedale e, dopo aver chiesto delle informazioni ad una ragazza del luogo (che ho in seguito appreso esser figlia di un Maresciallo dei CC.), venivo apostrofato da costei in malo modo e le rispondevo in modo poco gradito.

Raggiunto il nosocomio grazie all’indicazione di un vecchietto incontrato poco più avanti, venivo aggredito all’uscita di una rivendita di tabacchi da un giovane che si professava il fidanzato della ragazza, il quale mi accusava di molestie nei di lei confronti e mi minacciava di morte.

Riuscito a divincolarmi dal ragazzo, contattavo telefonicamente il mio legale per denunciare l’accaduto e mi veniva consigliato di non dar peso alla cosa e di aspettare eventuali denunce da parte della coppia. Tuttavia, dopo mesi dall’episodio, ricevevo la notifica di un atto da parte del Tribunale del Riesame di Napoli, che mi portava a conoscenza di una nuova richiesta di arresto nei miei confronti avanzata da un P .M. della Procura della Repubblica., essendo la precedente stata respinta dal giudice per le indagini preliminari.

Nonostante non esistessero prove di alcun genere contro di me o che il fatto si fosse effettivamente verificato, sono stato comunque portato a processo per un presunto e per me infamante caso di violenza sessuale, sol perché hanno dolosamente remato contro di me i miei stessi avvocati, spinti sia dalla bramosia di denaro (guarda caso tutti sapevano che avevo fatto delle missioni all’estero) sia per non inimicarsi il P.M. o le potenti FF.OO parte delle quali in servizio presso quella Procura.

Attualmente, dopo esser stato condannato per un’inesistente violenza privata, sto aspettando il giudizio di appello ed ho chiesto di essere ascoltato dall ‘A. G. competente della Procura della Repubblica di Roma a cui, da ormai cinque mesi, ho presentato denuncia contro i mei avvocati, ma non ho ancora ricevuto alcuna comunicazione nonostante ripetuti solleciti.

Mi sono deciso a rendere pubblica la cosa per evitare che le stesse persone appartenenti alle FF.OO. di pochi scrupoli che portano indegnamente una divisa suffragati da avvocati bramosi di denaro o da un P .M. in cerca di gloria, possano in futuro arrecare danno ad altri giovani innocenti come me.

Vi chiedo di pubblicare le presenti notizie riservandomi di fornirvi prove certe della mia storia, già inverosimile dalle carte processuali.

In Fede