VENEZIA, 14 SET – Sono 431mila in Italia i giovani tra i 18 e i 24 anni che nel 2023 hanno dichiarato di aver abbandonato prematuramente la scuola; al più hanno conseguito la licenza di terza media, ma successivamente non hanno concluso nemmeno un corso di formazione professionale e non frequentano alcun corso scolastico o formativo. Il dato emerge dall’elaborazione compiuta dall’Ufficio studi della Cgia di Mestre (Venezia) su dati Eurostat e Istat
. Tra i 20 Paesi dell’Eurozona l’Italia e Cipro sono al terzo posto con un tasso di abbandono del 10,5% sulla popolazione corrispondente. Spagna, con il 13,7% e Germania con il 12,8% presentano un risultato peggiore. La media dell’Area Euro si è attestata al 9,8%.
La regione maggiormente in difficoltà è la Sardegna, che nel 2023 ha registrato un tasso di abbandono scolastico del 17,3%. Seguono la Sicilia con il 17,1%, poi, a sorpresa, la Provincia di Bolzano con il 16,2%. Subito dopo la Campania con il 16%, la Puglia con il 12,8% e la Calabria con l’11,8%.
In termini assoluti il maggior numero di giovani che hanno lasciato la scuola prematuramente è in Campania con 72mila unità; seguono la Sicilia (62mila), la Lombardia (53mila) e la Puglia (38mila). Rispetto al 2019 la variazione percentuale del tasso di abbandono è in calo in quasi tutte le regioni; le uniche con un incremento sono la Liguria con +0,5%, il Veneto e la Provincia Autonoma di Trento entrambi con +1,5% e Bolzano con il +4,6%.
Secondo i dati del Ministero dell’Istruzione e del Merito, nello scorso anno scolastico 2023/2024 gli alunni iscritti nelle scuole statali secondarie di II grado erano 2.631.879. Di questi, il 51,4% frequentava un liceo, il 31,7% un istituto tecnico e il 16,9% un istituto professionale. A livello regionale, la situazione è di segno opposto nelle realtà territoriali dove le attività produttive sono più diffuse e competitive rispetto al resto del Paese.
In Veneto l’incidenza percentuale degli alunni negli istituti tecnici e professionali è del 56,9%, in Emilia Romagna del 56% e in Lombardia del 52,4%. Ad eccezione della Puglia (50,3%), in tutte le altre regioni del Centrosud la scelta di iscriversi a un liceo è stata superiore a quella fatta di natura tecnico/professionale. (ANSA)