Il giudice di Manhattan Juan Merchan ha accettato di rimandare al 26 novembre, quindi a dopo le elezioni, l’emissione della sentenza di condanna nel caso a carico contro Donald Trump per i versamenti effettuati per comperare il silenzio della pornostar Stormy Daniels, accogliendo così la richiesta dei legali del candidato repubblicano alla Casa Bianca. La sentenza era invece attesa per il 18 di questo mese.
La decisione è stata presa “per evitare che possa sembrare – per quanto ingiustificato – che il procedimento sia stato interessato o cerchi di interessare le prossime elezioni presidenziali in cui l’accusato è un candidato. La Corte è una istituzione apolitica, imparziale, giusta”, ha scritto.
Lo scorso maggio Trump era stato condannato per 34 capi di accusa relativi alla copertura dei pagamenti alla pornostar con cui aveva avuto, a dire di lei, una relazione. Fissata per dopo le elezioni, vale a dire per il 12 novembre, anche la decisione del giudice sull’istanza di annullamento della sentenza sulla base del pronunciamento sull’immunità della Corte suprema.
“La caccia alle streghe del procuratore distrettuale di Manhattan è stata rinviata perché tutti si sono resi conto che non c’era nessun caso, che non ho fatto nulla di sbagliato. È un attacco politico contro di me da parte della compagna Kamala Harris e della sinistra radicale allo scopo di interferire nelle elezioni”, ha dichiarato Trump.
“Niente di simile è mai accaduto negli Stati Uniti d’America – È roba da terzo mondo, da repubblica delle banane”, ha aggiunto Trump, secondo cui “questo caso dovrebbe essere chiuso, mentre ci prepariamo per le elezioni più importanti nella storia del nostro Paese”. Adnkronos