Un imam all’interno del carcere minorile Beccaria di Milano per avviare un più proficuo dialogo con i giovani detenuti musulmani
E’ l’idea caldeggiata dallo stesso don Claudio Burgio, il cappellano dell’istituto minorile. “Non è facile individuare la persona e non è certo la soluzione ai tanti problemi del Beccaria, ma credo che potrebbe essere un contributo diverso e importante”, spiega il religioso, come racconta Il Giornale. “Sto verificando con la Diocesi la possibilità di individuare figure che possano ricoprire questo ruolo”. Naturalmente “ci vogliono figure comprovate, non deve essere ingenuo questo accompagnamento spirituale” per escludere “pericolose derive di radicalizzazione”.
“Vanno ricercate persone che appartengono alla storia e cultura islamica”
“Vanno ricercate persone che appartengono alla loro storia e cultura, che possano essere recepite bene per una rielaborazione di senso anche nella loro lingua, a partire dal Corano”. Consapevole che un prete cattolico non possa giungere allo stesso livello di profondità di un imam con un giovane islamico, don Burgio aggiunge: “Quello che attraversa i ragazzi del Beccaria è un vuoto di senso, che è la causa di questo malessere. In un dialogo nuovo andrebbe ritrovato il modo di guardare alle prospettive di futuro che vogliono immaginare”. affaritaliani.it