“Il sistema crolla”, industriali automotive pronti ad una grande mobilitazione

Stellantis Pomigliano

Gli industriali del mondo automobilistico sono pronti ad “una proposta da portare a tutti i partiti”, pensano ad “una manifestazione degli imprenditori dove si va a dire: o cambiate lo scenario oppure vi diamo le chiavi delle aziende. Leviamoci dalla testa l’idea che il sistema si salva, così il sistema crolla”, ha detto il presidente di Unindustria Cassino, Francesco Borgomeo, in una intervista all’ANSA dove ha rilanciato l’allarme e le proposte delle imprese.

Il presidente sollecita “strumenti straordinari” per la transizione e avverte: lo stop alla Cassa integrazione guadagni a fine anno “sarà lo scacco matto, al 31 dicembre si chiudono le aziende. Chiederò a tutte le territoriali dove ci sono fabbriche e filiere automotive di fare una grande mobilitazione degli imprenditori”.

Con Unindustria per gli industriali del Lazio, dove è forte la filiera dell’ automotive, e da Cassino dove preoccupa il rallentamento della produzione di Stellantis come per gli stabilimenti in altre regioni, Francesco Borgomeo rilancia l’allarme della filiera, più forte dopo ulteriori preoccupazioni emerse negli ultimi giorni: “La crisi del mercato dell’auto che è registrata anche da Stellantis” con gli ultimi dati sulla produzione, “il segnale di Volkswagen che chiude stabilimenti in casa”, la ripresa degli stabilimenti Stellantis a settembre come a Cassino dove “è sicuramente più lenta: sappiamo che il numero di vetture prodotte è bassissimo”.

Volkswagen valuta di chiudere stabilimenti in Germania

Lo scenario da cambiare è quello “ideologico” che in Europa” ha determinato una crisi in un settore industriale rilevantissimo”, ha specificato Borgomeo che ha chiarito: “Come disse Marchionne noi siamo pronti a costruire una transizione verso le auto elettriche ma deve esserci una effettiva produzione di energia da fonti rinnovabili, altrimenti è tutto finto. E’ una truffa perché parliamo comunque di energia da fossile“. Ed il prezzo “industriale, sociale, economico” è altissimo:

“Il sistema crolla”

L’appello è alla politica, gli industriali lo lanciano in Italia “da tutti i Comuni e le Regioni dove ci sono stabilimenti auto e imprese della filiera”, e puntano ad allargarlo in Europa “per rivolgersi a Bruxelles” coinvolgendo le imprese dei Paesi dove la filiera è più forte.

Borgomeo spiega: “La nostra proposta è molto semplice. Noi vogliamo che al 2035 tutto il parco auto europeo sia almeno euro 6: porterebbe un miglioramento enorme dal punto di vista delle emissioni e più sicurezza mantenendo in vita una filiera e le fabbriche che nel frattempo si orienteranno verso altro”. Al contrario, con lo stop al motore endotermico “si venderanno solo macchine elettriche ma ci sarà un parco auto che avrà trent’anni, ammazzando l’industria e danneggiando anche i consumatori

Gli industriali chiedono poi “al Governo strumenti straordinari per gestire una transizione che ci sarà comunque, anche se riuscissimo a rallentarla o a modificarla. Anche con una transizione più ‘intelligente’ non ci sarà capienza per l’attuale filiera dell’automotive, dovranno diversificare. Serve la cassa integrazione che a fine anno non ci sarà più: abbiamo bisogno di tempo, non possiamo permetterci crisi e perdita di competenze. Servono centri di ricerca e sviluppo per favorire un cambiamento di processo produttivo e di prodotto e quindi mi serve fare ricerca e sviluppo. E servono risorse evidentemente perché serviranno degli investimenti. Per la filiera tutto questo è cruciale”.
https://www.rainews.it