Manifestazione partecipata a Cagliari per dire no alla speculazione energetica
Circa 2000 persone per la Questura, 3800 per i comitati, arrivate da tutta la Sardegna in piazzale dei Centomila dove si è radunato il corteo. Poi la partenza in direzione via Roma, al palazzo del Consiglio regionale, per gridare il no alle pale eoliche senza regolamentazione. Nel mirino dei contestatori c’è la politica, sia della precedente Giunta Solinas che dell’attuale Giunta Todde, colpevole secondo i comitati di non aver avuto abbastanza coraggio nell’intervenire.
“Chiediamo due cose – dice Marco Pau del comitato Su Entu Nostru – la prima è un intervento deciso per fermare i 37 impianti che sfuggono alla moratoria, fino al punto di espropriare i cantieri con gli strumenti che la legge mette a disposizione della presidente. Mentre la seconda cosa che chiediamo è che il Consiglio regionale si riunisca con i comitati e le associazioni per un’azione collettiva. Per noi si dovrebbe aprire un contenzioso con lo Stato, ma serve un’azione politica coraggiosa che fin qui non si è vista”.
Sotto il palazzo della Regione il cuore della contestazione, ma nessun intervento da parte dei consiglieri regionali, mentre è proseguita anche per l’occasione la raccolta firme della legge Pratobello 24, volta a superare le falle della moratoria Todde nel bloccare la costruzione di impianti eolici impattanti sul paesaggio.- Foto: xd4/Italpress -(ITALPRESS)