Telegram, Durov in libertà condizionata: non può lasciare la Francia

Pavel Durov

La ”giustizia” francese ha concesso la libertà condizionata  al fondatore e capo di Telegram Pavel Durov ma gli è stato vietato di lasciare il Paese

A Durov è stata concessa la libertà condizionale dietro una cauzione di cinque milioni di euro e a condizione che si presenti due volte a settimana in una stazione di polizia e rimanga in Francia, ha affermato il procuratore di Parigi Laure Beccuau in una dichiarazione in seguito a un’udienza durata ore.

Il fondatore di Telegram è stato fermato sabato scorso all’aeroporto Le Bourget di Parigi e posto sotto ‘fermo precauzionale’, cui il giudice istruttore ha poi deciso di porre fine ordinando il trasferimento in tribunale per rispondere dei 12 capi di imputazione che gli sono stati notificati per la mancata collaborazione nelle inchieste che vedono coinvolta l’app Telegram in attività criminali come il traffico di droga e la diffusione di immagini pedopornografiche.

Leggi anche
Nel 2021, Macron ha concesso la cittadinanza a Durov per meriti illustri
Pochi giorni fa, per gli stessi motivi, lo ha fatto arrestare

Nel frattempo il Wall Street Journal ha rivelato che Durov incontrò il presidente francese Emmanuel Macron nel 2018 e in quell’occasione gli venne chiesto di spostare la sede legale del suo social media a Parigi. Ma lui rifiutò. Fonti contattate dal giornale americano hanno anche raccontato che nel 2017 il patron di Telegram fu al centro di un’operazione di spionaggio organizzata dai servizi segreti francesi in collaborazione con quelli degli Emirati Arabi Uniti, dov’è la sede sociale dell’app, denominata ‘Purple Music’.

Noto per la sua riservatezza, Durov, 39 anni, respinge le accuse che gli vengono mosse per mancanza di collaborazione con gli investigatori nelle indagini avviate per scoprire i responsabili di attività criminali condotte su Telegram. Dopo che il giudice istruttore ha deciso la fine della sua custodia cautelare, durante la quale Durov è rimasto in stato di fermo presso l’ufficio nazionale anti-frode, l’uomo è stato condotto in tribunale per rispondere alle domande del magistrato al fine di stabilire se mantenerlo in stato di accusa e convalidare l’arresto oppure rilasciarlo e a quali condizioni. Quindi la decisione per la libertà condizionata, che gli consente di non essere trasferito in cella ma che allo stesso tempo non scogòlie i nodi della misteriosa vicenda

. Il fermo del fondatore della app che conta attualmente 900 milioni di utilizzatori ha suscitato molte prese di posizione in suo favore, tra cui quelle del patron di X Elon Musk e di diverse autorità russe. Che hanno accusato la Francia di aver imbastito un caso politico e di voler portare avanti un’operazione di censura rispetto alla libertà d’informazione, tutti rilievi respinti dalle autorità francesi, a partire dal presidente Macron.  tg24.sky.it